In serie televisive come “The Walking Dead” e videogiochi come “Zombie Panic”, cadaveri che barcollano riempiono la terra, banchettando sulla carne dei pochi rimasti vivi. L’apocalisse zombie, la fine dei giorni in cui i morti daranno la caccia ai vivi e divoreranno il loro cervello, ha infettato la fantasia popolare così come la minaccia nucleare faceva negli anni Cinquanta.
Scrittori come Max Brooks hanno perlustrato in lungo e in largo tutte le varie potenzialità di questa fantasia in libri come “The Zombie Survival Guide”, e storie di zombie vengono utilizzate anche nei centri di recupero sociale. I poeti hanno preso atto, e alcuni di loro si sono proclamati”zombie” di un’arte ormai “morta”. Il lavoro di 50 di questi zombie-poeti esce ora in una raccolta intitolata “Aim for the Head”, mirare alla testa, pubblicata da Write Bloody Publishing e curata d Rob Sturma.
(William Grimes, The New York Times, 16 gennaio 2012)