Silvia Truzzi ricorda dalle pagine de Il Fatto Quotidiano Carlo Fruttero, “scrittore tra i più raffinati che per tutta la vita negò di esserlo”. Truzzi riporta le parole della moglie dello scrittore che dice “Stava ore sul divano per decidere se mettere o no un aggettivo. Alla fine lo toglieva quasi sempre”. La giornalista conclude il suo articolo con una speranza: “Ora è augurabile che Mondadori riporti sullo scaffale la bellezza leggera dei suoi romanzi. Essenziali in molti sensi, un po’ anche perché ci ricordano che per vendere un libro la banalità non è sempre necessaria”.
(Silvia Truzzi, il Fatto Quotidiano pag.14, 17-1-2012)