Remo Ceserani ricorda dalle colonne de il Manifesto Carlo Fruttero, che ” aveva un aspetto molto fragile, e però continuava ad avere quei suoi occhi acuti e penetranti, una mente lucidissima e una dolce capacità di malignare. Il permesso di dare giudizi taglienti gli veniva dalla lunga carriera di traduttore, di direttore e di scrittore artigiano”.
(Remo Ceserani, il Manifesto pag. 11, 17-1-2012)