I personaggi di “Wild Abandon” di Joe Dunthorne, membri di una sfasciata comune in Galles, in mani meno abili avrebbero potuto essere insopportabilmente stravaganti. Ma Dunthorne, il cui primo romanzo è stato “Submarine”, non è eccentrico per il gusto della stranezza. Invece, in questa storia calorosa e divertente sulla famiglia, impariamo che anche i buffoni sono persone. C’è Don, il capo-gruppo, che fa lezioni private al figlio di undici anni: “Pensa a tutte queste nozioni come ingredienti per la ricetta che ti renderà – Albert Riley – quel delizioso e soffice uomo-torta che tutti ci auguriamo tu diventerai”. La figlia diciassettenne scappa di casa per raggiungere il ragazzo in periferia. La moglie di Don lo lascia, trovando rifugio in una capanna nel bosco. E il tentativo di Don di riportarli tutti a casa, conquista il nostro affetto.
(Susannah Meadows, The New York Times, 19 gennaio 2012)