Da non confondere con l’imminente “What We Talk About When We Talk About Anne Frank” di Nathan Englander, “Hope: A Tragedy” di Shalom Auslander è una storia con al centro un protagonista dolente e nervoso, un ebreo che sente dei rumori nella soffitta della casa di campagna di recente acquisizione. Spera che siano i topi, ma in realtà è il rumore di tasti di una macchina da scrivere. E a batterli è una vecchia signora che non gradisce la presenza di persone sciocche intorno a sé: Anna Frank. Un libro che è un po’ Woody Allen, un po’ Joseph Heller e un po’ Philip Roth.
(Janet Maslin, The New York Times, 19 gennaio 2012)