Silvio Ramat recensisce oggi “Lettere di un povero diavolo” (Polistampa) a cura di Gabriel Cacho Millet che permette di addentrarsi nella vita dell’autore dei “Canti Orfici”, ma che suscita nel lettore un “malessere, che deriva dall’incompiutezza del suo destino di poeta e della sua esistenza, conclusasi nel 1932 in manicomio, dopo 14 anni di restrizione”.
(Silvio Ramat, il Giornale pag. 27, 19-1-2012)