Le autorità del Rajasthan si dicono “preoccupate” per l’arrivo, questo weekend, di Salman Rushdie al festival del libro di Jaipur. Lo scrittore indo-inglese non è più il benvenuto nel suo paese d’origine dopo la pubblicazione, nel 1988, dei “Versetti satanici”. Un romanzo acclamato dal mondo intero, che gli è valso il Whitbread Award –l’India avrebbe di che esserne fiera. Il problema è che la comunità mussulmana indiana, il 13% della popolazione, ha pronunciato diverse riserve nei confronti di quest’opera “blasfema”, accompagnandole da una fatwa ancora attiva: la richiesta di condanna a morte per l’autore.
(Clémentine Baron, Le Nouvel Observateur, 19-01-2012)