Rivolta in rete contro alcuni disegni di legge in discussione al Congresso americano. Da Wikipedia, che ha oscurato per tutta la giornata il suo sito in inglese, a Google, quella di ieri è stata una giornata di protesta senza precedenti. L’accusa rivolta a Capitol Hill è chiara: si vuole censurare internet. Solo alla fine è arrivato un annuncio a sorpresa del deputato texano Lamar Smith, uno dei promotori delle controverse norme: il loro esame slitterà a febbraio, probabilmente per avere il tempo di smussare una legislazione, ormai considerata troppo severa, trovando un accordo bipartisan. I testi di legge nel mirino della rete sono due: il Sopa (Stop Online Piracy Act) e il Pipa (Protect Ip Act), entrambe ideati per arginare la diffusione di contenuti protetti dal copyright. La protesta è cresciuta negli ultimi giorni, ma in realtà è partita da diverse settimane. Tanto che lo stesso presidente, Barack Obama, è dovuto intervenire assicurando che la sua Amministrazione, pur essendo impegnata nella lotta alla pirateria on line, non sosterrà mai leggi che riducano la libertà di espressione.
(L’ Osservatore Romano – Pag. 2 – 20/01/2012)