La libertà di stampa è un diritto. Un diritto che purtroppo non viene rispettato sempre e ovunque. Per questo motivo l’International publishers association (Ipa) – l’organizzazione non governativa che rappresenta nel mondo l’editoria libraria e giornalistica – sta portando avanti una campagna di sensibilizzazione e tutela a favore del rispetto globale della libertà di stampa.
Nel mirino dell’associazione è finito il Vietnam: nel 2011 le autorità vietnamite hanno arrestato e perseguitato il loro connazionale, poeta ed editore, Bùi Chàt (che guarda caso è anche referente Ipa per la libertà di stampa).
L’organizzazione internazionale ha aperto un’indagine per verificare quale sia lo stato reale della libertà di stampa in Vietnam ed è emerso che il monitoraggio sotto il quale passano i libri (così come qualsiasi altro materiale stampato), è un processo altamente burocratico e complesso, per cui si auspica che le autorità giungano presto a una soluzione. Il documento realizzato lo scorso anno, intitolato “La libertà di stampa in Vietnam: tra Kafka e la Logica Thang Bom” , è stato ora diffuso in tutto il mondo.
(Giornale della libreria.it, 20-1-2012)