L’Espresso celebra il lavoro di Ascanio Celestini, attore, regista e scrittore romano che nelle sue opere ha dato voce agli emarginati, pubblicando in dieci Dvd gli spettacoli dell’attore. Si parte con “Scemo di guerra”, che ne segnò il debutto. L’opera già conteneva i tratti caratterizzanti delle sue storie future: un lavoro d’indagine condotto sul campo con piglio da moderno antropologo e lo sguardo da “bambino” che contribuisce al tono affabulatorio divenuto il suo marchio di fabbrica.
(Alberto Dentice, L’Espresso, p. 89, 20.1.2012)