Tutti lo ricordano come “lo Schindler comasco”. Nel novembre 1944, a Budapest, spacciandosi come ambasciatore, si trovò a gestire il traffico di migliaia di ebrei nascosti nell’ambasciata e nelle case protette sparse per la città. Tra il 1° dicembre ’44 e il 16 gennaio ’45 rilasciò, lui falso ambasciatore, migliaia di finti salvacondotti che conferivano la cittadinanza spagnola agli ebrei, riuscendo a salvare decine di deportati già chiusi sui treni. Grazie al suo coraggio, scamparono alla deportazione 5.200 ebrei. Fu nominato Grand’Ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana nell’ottobre ’91, quindi insignito della medaglia d’oro al merito civile nel giugno ’92. Fu dichiarato “Giusto tra le Nazioni” per Israele e “Stella al merito” per l’Ungheria. Finora, la sua storia era stata narrata sui libri (su tutti, “La banalità del bene” di Enrico Deaglio, Feltrinelli) e in un film tv Rai del 2002 (“Perlasca. Un eroe italiano”, interpretato da uno splendido Luca Zingaretti). Ora ne esiste anche una trasposizione a fumetti: il graphic novel “Giorgio Perlasca. Un uomo comune” (ReNoir Comics, 128 pagine in bicromia, 12,50 euro, con prefazione di Franco Perlasca) scritto da Marco Sonseri e illustrato da Ennio Bufi. Da ieri e fino a domenica 5 febbraio, le riproduzioni dei disegni di questo volume sono esposte in quattordici pannelli allo Wow Spazio Fumetto, il museo di Milano dedicato ai comics, nella mostra “I Fumetti della Memoria: Maus e Giorgio Perlasca” dedicata all’Olocausto (infoline 02-49.52.47.44; www.museowow.it, ingresso gratuito).
(Andrea Cavalcanti – La Provincia di Como, Lecco, Sondrio e Varese – Pag. 42 – 22/01/2012)