Giulio Ferroni e Alessandro Vescovi spiegano sulle pagine de La Lettura come mai in Italia non ci sia mai stato un autore come Charles Dickens, capace di chiedere ai lettori attraverso i suoi romanzi impegno sociale e cambiamento morale. Da noi sono mancati “la tradizione del romanzo settecentesco, la rivoluzione industriale e il pubblico”.
(Ida Bozzi, La Lettura, Corriere della Sera, p. 9, 22.1.2012)