A scuola di videogame, o meglio: a scuola con i videogame. Non è uno scherzo, solo una conseguenza inevitabile della popolarità dei giochi elettronici che al pari di un libro ora vengono usati negli atenei, nelle scuole e nei licei di mezzo mondo come strumento didattico. Dagli Stati Uniti all’Inghilterra, dal Giappone a Singapore. E, da qualche tempo, perfino in Italia.
“Sono entrati nelle nostre scuole in punta di piedi due anni fa – spiega Manuela Cantoia, docente di psicologia alla Cattolica di Milano – tutto grazie a un accordo fra il ministero dell’Istruzione e l’associazione italiana degli editori di videogame, la Aesvi. Servono per far conoscere la tecnologia agli studenti e come strumento di indagine. “World of Warcraft per esempio, il gioco di ruolo di massa online frequentato da oltre dieci milioni di utenti, al liceo Marconi di Milano lo usano come campo di indagine sulle relazioni sociali e ancora “Assassin’s Creed” o “Civilization” per studiare periodi storici e processi che hanno segnato un’epoca.
(Jaime D’Alessandro, Repubblica.it, 22-1-2012)