“E allora oggi è sabato 18 marzo e sono seduto nel bar strapieno di gente dell’aeroporto di Fort Lauderdale, e dal momento in cui sono sceso dalla nave da crociera al momento in cui salirò sull’aereo per Chicago, devono passare quattro ore che sto cercando di ammazzare facendo il punto su quella specie di puzzle ipnoticosensoriale di tutte le cose che ho visto, sentito e fatto per il reportage che mi hanno commissionato”.
Uscito originariamente su Harpers con il titolo “A Supposedly Fun Thing I’ll Never Do Again – Una cosa divertente che non farò mai più” (ed. Minimum fax, traduzione Gabriella D’Angelo e Francesco Piccolo), Linkiesta oggi pubblica una piccola parte di questo reportage scritto da David Foster Wallace, uno dei più importanti scrittori americani degli ultimi decenni, morto suicida nel 2008. Perché solo un grande artista può forse spiegarci come mai così tante persone scelgono di imbarcarsi su una qualsiasi Costa Concordia guidata da un qualsivoglia capitan Schettino, per esaudire “il grande sogno della crociera”.
(Linkiesta.it, 23-1-2012)