Anche se i lettori ovviamente conoscono il destino della protagonista del libro, Stefan Zweig interpreta Maria Antonietta in un modo così appassionante e inedito da non rendere mai la narrazione scontata. Un libro che mostra tutta la complessità del carattere di una donna nata per governare e finita alla ghigliottina, né martire né colpevole ma solo una persona mediocre, una donna davvero normale. Pubblicata da Acantilado, con la traduzione di Carlos Fortea, un vero studioso dell’opera di Zweig. Forte dice che “Il merito più grande del libro è quello di mostrare la terribile cecità e lo straniamento dalla realtà di questa donna, incapace di capire che il mondo intorno a lei stava affondando”.
(Lídia Penelo, Público, 23-1-2012)