“Gli uomini sono come gli alberi, se non hanno radici sono foglie al vento”. La metafora delle radici, spiega Maurizio Bettini nell’articolo con cui introduce il suo ultimo libro “Contro le radici” (il Mulino), non solo è usata per parlare dell’identità prodotta dalla tradizione, ma è un’immagine biologica che ha il potere di suggestionare fortemente qualsiasi discorso su identità e tradizione. E avverte: “Tramite l’immagine delle radici, e dunque dell’albero, anche la tradizione si muta in qualcosa di biologicamente primordiale, costituendo un vero e proprio dispositivo di autorità che si estende a un intero gruppo, indipendentemente dalla volontà del singolo”.
(Maurizio Bettini, La Repubblica, p. 52, 24.1.2012)