In Francia la figura dell’immigrato clandestino è diventata quasi un’icona delle lotte sociali: la testimonianza di Mohamed Kemigue, un ivoriano che vive in Francia da clandestino da 38 anni, permette al lettore di scoprire qualcosa in più sulla vita degli immigrati rispetto a quanto raccontano giornali e tv. “Moi, Mohamed, esclave moderne” (Plon) scritto con la collaborazione della giornalista Djénane Kareh Tager, è però lontano da qualsiasi slogan militante – già nelle prime pagine, Mohamed dice: “Bisognerebbe espellere tutti i clandestini? Bisognerebbe regolarizzarli tutti? Non è questo l’oggetto del libro”. L’interesse della testimonianza di Kemigue risiede piuttosto nella descrizione del percorso verso la “trasparenza”, ovvero il percorso che porta ogni anno migliaia di immigrati in Francia: questi arrivano dall’Africa o dall’Asia con un visto turistico, per fermarsi poi nel paese dopo la scadenza del permesso di soggiorno.
(Elise Vincent, Le Monde, 25-01-2012)