John Corey Whaley sta vivendo il sogno di ogni autore all’esordio. Lunedì scorso il suo romanzo “Where Things Come Back” ha ricevuto dall’American Library Assn. Il prestigioso Michael L. Printz Award per il miglior libro per ragazzi. È la storia sardonica e “innovativa” di un adolescente il cui fratello scompare mentre tutte le persone sono intente nella disperata e folle ricerca di un picchio. Il Los Angeles Times ha intervistato l’autore, 28 anni. “Sono cresciuto in una cittadina con circa 6.000 o 7.000 persone.” dice Whaley “Ho sempre saputo fin da quando avevo 11 o 12 anni che volevo essere uno scrittore, e ho sempre voluto scrivere sull’esperienza di crescere in un posto come quello in ci sono cresciuto, piccolo, e in cui è complicato adattarsi. Quando ero un senior al college alla Louisiana Tech, stavo tornando a casa e ho sentito la storia su NPR di questo picchio estinto che qualcuno aveva visto in una piccola città dell’Arkansas. Gli abitanti del posto erano eccitati e raccontavano di come questo desse alla loro città un nuovo senso di speranza, perché i turisti provenienti da tutto il mondo potevano arrivare lì per cercare questo uccello. E io contemporaneamente stavo cercando un buon posto per ambientare la storia di un adolescente – un ragazzino – che cerca di crescere in una situazione folle, come quella della notizia di cui avevo letto. Creare una specie di parallello: mentre il ragazzo la sua famiglia sono preoccupati per il fratello scomparso, tutti li altri sono presi da queste sciocchezze”
(Susan Carpenter, The Los Angeles Times, 27 gennaio 2012)