“Nessuno conosce con esattezza l’impatto reale della pirateria” confessa Timo Boezeman, digital publisher dell’olandese A.W. Bruna Uitgevers B. V. “E le ragioni sono semplici – continua – innanzitutto non è vero che un download illegale di un libro elettronico equivale automaticamente a una vendita mancata. In secondo luogo non è quantificabile il numero di scaricamenti effettuati di un titolo specifico e quindi non è possibile compararlo con quello delle vendite dello stesso titolo”. A provare a fare una stima è stato Simon van Meygaarden, corrispondente del sito olandese e-read. com, dedicato al mondo degli ebook. Secondo van Meygaarden, tenuto conto di una serie di variabili commerciali e tecniche, su 1000 dollari che l’editore potrebbe vendere, solo 1,40 dollari entrerebbero nelle tasche di lettori non autorizzati, cioè di chi non ha pagato per la copia in possesso. Una miseria. Secondo Boezeman, combattere la pirateria non solo è dispendioso in termini di tempo e di soldi, ma è un danno per l’immagine e non porta a nessun risultato. “Non è che noi editori pensiamo che la pirateria sia positiva e che non dovremmo preoccuparcene di tanto in tanto. Solamente dobbiamo concentrarci su ciò che possiamo fare, invece che rinchiuderci in difesa. Il mondo è cambiato. Per questo cambiare noi stessi radicalmente e strutturalmente è l’unica cosa utile da farsi per rimanere competitivi nel lungo termine”.
(Riccardo Bagnato, La Repubblica, 27-01-2012)