La vera arte della scrittura è questa: fare credere al lettore, lungo tutto il racconto, alle peripezie di un incontro improbabile. E meglio ancora che credere, vibrare, fremere. Girare le pagine sempre più velocemente, il cuore che batte un po’ più forte nell’attesa dello scioglimento. Ecco in cosa è riuscita Maylis de Kerangal con il suo breve, formidabile romanzo “Tangente vers l’Est” (Verticales), che racconta di una doppia fuga e di una curiosa alleanza lungo i binari della Transiberiana.
(Raphaëlle Rérolle, Le Monde, 28-01-2012)