La pop-filosofia vuole spiegare qualsiasi feticcio del presente, ma non sviluppa alcun sapere. nomi noti, da Umberto Eco a Umberto Galimberti, da Stefano Zecchi a Remo Bodei a Simone Regazzoni, si applicano a fenomeni contingenti per incrementare il proprio stipendio e intrattenere le masse. Il risultato è “che dalla cosmogonia siamo passati alla cosmetica dell’attualità, dove non conta che i concetti siano lucidi, ma ben lucidati”.
(Edoardo Camurri, La Lettura, Corriere della Sera, p. 5, 29.1.2012)