Le descrizioni spesso non sono state tenute in grande considerazione, tanto che era anche permesso saltarle, andando invece alla ricerca di fatti, parole, colpi di scena. Ma ci sono descrizioni che si leggono senza notare che sono tali, pause necessarie alla trama e lettere vive, senza le quali la storia sarebbe più pallida e insapore. Isabella Bossi Fedrigotti ne seleziona cinque, tratte da grandi romanzi. “Guerra e pace” e “Anna Karenina” di Lev Tolstoj, “Le spoglie di Poynton” di Henry James, “La Maison du chat qui pelote” di Honoré de Balzac, “Poltromamma” di Alberto Savinio e “Confessioni di un borghese” di Sàndor Màrai.
(Isabella Bossi Fedrigotti, La Lettura, Corriere della Sera, p. 19, 29.1.2012)