Giorgio Vasta recensisce l’ultimo libro di Michele Mari, “Fantasmagorie” (Einaudi), trentaquattro racconti di “sorprendente bellezza e complessità”. Mari fa di ogni racconto la genesi di qualcosa che conosciamo o che supponiamo conoscere, mettendo insieme immaginario e realtà. “Michele Mari”, dice Vasta, ”è un esploratore dell’alone: prima lo inventa, parte da un germe e lo fa propagare, poi lo esplora ricavandone un racconto”.
(Giorgio Vasta, La Repubblica, p. 46, 29.1.2012)