In tempo di globalizzazione, il globetrotter trascorre molto tempo “in attesa”: aeroporti, stazioni, persino gli ascensori sono luoghi in cui si aspetta, si aspetta, si aspetta…Allora la società che gestisce l’aeroporto di Heathrow ha commissionato ad Alain de Botton una ricerca, ora pubblicata con il titolo “Una settimana all’aeroporto” (Guanda), in cui lo scrittore svizzero raccoglie storie e riflessioni dopo sette giorni passati ad osservare l’umanità che s’aggira tra terminal e gates. L’aeroporto, dunque, protagonista di questo libro, ma non solo: Fandango Libri ha pubblicato “Il libro per aerei, treni, ascensori e sale d’attesa” in cui raccoglie brani di Burroughs, Johnson, Munroe, Oates, Carver, Roth e altri e persino Douglas Coupland ha ambientato il suo “Le ultime 5 ore” (Isbn) nell’aeroporto di Toronto.
(Rock Reynolds, l’Unità pag. 34, 30-1-2012)