Mario Baudino incontra il poeta esule cinese Yang Lian, vincitore del Premio Nonino. In un lunga e articolata intervista, il poeta definisce se stesso “una zavorra” e spiega che il regime cinese non poteva assolutamente tollerare i suoi versi all’indomani della strage di Piazza Tienanmen. Spiega anche che “nella grammatica cinese non c’è il passato remoto, e ciò dà la possibilità di cogliere ogni movimento in una situazione atemporale”.
(Mario Baudino, La Stampa pag. 31, 29-1-2012)