E ti accorgi di quel peso quando al tatto svegliano la vita, magari è sete di sbieco o fantasmi di una fame occasionale, eppure risalgono la somma da quelle piccole vendette di “restituite con tassa a carico”. “Lascia fottere!”, suggerisce l’amico al banco, ma è nello stile di chi rimette la vista a chi ha concesso i fuori commercio di “una sola volta capita nella vita”. Sono amorevoli coltelli, discutibili anniversari, miracoli detraibili, ricordi fottuti a salve, ma servono al cuore e, alla fine, le cicatrici prescritte esaltano il più encomiabile degli sforzi: soccombere o divorare. Ferragosto d’inverno: sei al semaforo, con la faccia di quel nome, quaranta gradi a Sud dall’ultimo Ti amo.