Alberto Toni moriva tre anni fa. L’amico Deidier trovò nel suo computer un file. Il titolo, Tempo d’opera, era presente e poi la scritta, Tempo 1, che lasciava presagire altre parti e più ampie intenzioni.
Toni era consapevolmente vicino alla fine ma, come spesso capita agli uomini di lettere, nello spazio dell’opera dimenticava, dilatava intenti e continuava a progettare, senza voler trovare l’ultima parola. Ci sono persone romantiche che esistono solo ai bordi del foglio, che sentono sulla pelle l’alito del baratro e c’insegnano a cadere. Il Ramo e la Foglia edizioni portano alle stampe quest’opera postuma, che si struttura in un centinaio di componimenti che sembrano scintille di una sola cadente stella chiamata fine.
Il cappello per il prossimo inverno. Verrà?
Per ora teniamolo così, sospeso tra gli oggetti …
Queste parole sono state scritte da un uomo che conosceva il proprio destino. Era di fronte alla tragedia mentre componeva ed è una cosa che non riesco a dimenticare. Mi pare una chiave di lettura importante, immaginarlo davanti al foglio a chiedersi se verrà ancora un altro inverno. Resto in silenzio, guardo verso il mare e penso che i poeti sono persone sconsideratamente coraggiose.
Chissà come sarebbe guardare il giardino da un’altra parte, dall’angolo più estremo…
Si resta, leggendo queste poesie che starebbero comode nel palmo di una mano, come davanti ad una distesa immane di neve: inerti.
2 novembre 2018
Scrive d’un tratto e mi rendo conto che Alberto Toni è un uomo del mio tempo. Incredibile, per tanti versi, perché queste poesie sembrano tanto distanti.
Potresti splendere come stella…
C’è nascosto, tra questi versi un tu ignoto che giustifica il dialogo.
Ti sento parlare al telefono…
Chi sia costui che ritorna, non lo saprei dire. Forse una donna, un amico, forse la morte o il poeta stesso che vede nell’abisso il suo doppio. Nei libri buoni, i misteri restano intatti e io, del resto, sono un lettore credulo. Di quanto leggo e molto leggo, nulla o quasi nulla mi è chiaro e mi rimane così una magia, spesse volte, una magia da primitivo.
Pierangelo Consoli
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Alberto Toni, Tempo d’opera, Il ramo e la foglia edizioni, Pp. 112, euro 13