Madame Bovary, Anna Karenina, Didone, Ofelia, Francesca da Rimini, Albertine. Belle e dannate. Anzi, condannate: a essere mogli, madri, amanti o nulla. Ecco la scelta. Se scelta può chiamarsi. Questa la loro storia, come quella di tante eroine nella letteratura occidentale. Donne il cui destino luttuoso è andato delineandosi attraverso i secoli, fin dai tempi dell’antica Grecia, e le cui drammatiche storie hanno alimentato il mito della sposa-cadavere. In particolare dalla fine del Settecento, con l’affermazione del genere romanzo, assistiamo alla genesi di eroine, personaggi-donna, spesso protagoniste adultere, concepite da uomini, condannate dai loro stessi autori a desiderare una vita diversa, a non poterla avere e a trovare nella morte, autoinflitta o accidentale, l’unica possibilità di sublimazione o redenzione.
Che tragico destino quello di essere vive in un mondo che le voleva morte, vivere un fuoco interiore che non poteva divampare, vedere l’inesorabilità di un reale impossibile da trasformare. Donne che hanno avuto l’ardire di volgere lo sguardo verso un altrove, che hanno avuto il coraggio di vedere la falsità delle proprie vite, di sfidare e denunciare con le proprie scelte la menzogna di un’intera società fondata sull’apparente rispetto delle tradizioni e delle convenzioni.
Caduto ogni velo, esse hanno mostrato la nudità della propria anima al mondo, smascherando l’ipocrisia di chi questa nudità voleva vestirla a proprio piacimento, perché selvatica, irriverente, pericolosa, sovversiva. Attrici di un copione che non apparteneva loro, costrette a una messa in scena fatta di continui cambi di costume, fino a esaurire ogni travestimento e trovare nella morte l’ultimo, estremo abito di ribellione e liberazione.
Libertà, sì ma a caro prezzo, quello della propria vita, pagato alla rigida moralità del proprio tempo. Questo il baratro pronto a inghiottire donne che hanno osato desiderare, amare e vivere alla luce del sole, rifiutando le catene del conformismo della loro epoca. Donne che non hanno accettato di vivere le loro passioni di nascosto, che hanno provato a scegliere il proprio destino senza riuscirci se non con il definitivo annullamento di sé.
“Non c’è niente di più poetico al mondo della morte di una bella donna” scrive Edgar Allan Poe a metà dell’Ottocento, definendo la prospettiva di una cultura al maschile che ha dato la propria voce a queste eroine. Belle, bellissime, ancora più belle da morte. Mute per l’eternità. E si accendono i riflettori della gloria.
Ma se questi riflettori illuminassero una versione diversa? Cosa sarebbe accaduto se, ad un certo punto della loro storia, queste eroine avessero cambiato la loro profezia di morte attuando un’altra scelta? E cosa succederebbe se il silenzio del lutto fosse squarciato dalla voce di queste eroine, che giunge a noi non più per interposta persona (o penna) dei loro autori?
In Vive!, Alessandra Sarchi libera le voci di queste donne con la realizzazione prima di un podcast con Federica Fracassi e poi attraverso la scrittura, riportando sulle pagine il loro testamento, non più di morte ma di vita, offrendo loro una possibilità di salvezza nel riscrivere se stesse. Eroine che trovano riscatto non più nella soluzione eversiva del suicidio o della morte, ma nella rivendicazione del proprio desiderio, iniziando dalla riappropriazione del proprio corpo e, di conseguenza, della propria voce. Con fierezza, esse rispondono allo scrittore che le ha create e dannate, per l’eternità, a essere ciò che compagni, mariti e società desideravano che fossero. Il sipario si alza per un ultimo atto, che conduce a un epilogo diverso.
Sarchi ci restituisce il racconto di un universo femminile intriso di ardente passione per la vita e desiderio di indipendenza, attraverso un linguaggio appassionante e denso di senso poetico. Madame Bovary, Anna Karenina, Didone, Ofelia, Francesca da Rimini, Albertine parlano al loro mondo ma le loro parole si insinuano al tempo stesso fra le crepe della nostra contemporaneità, diventando messaggi universali per tutte le donne, mostrandoci un’altro volto del possibile.
Mariangela Cofone
#
Vive! Storie di eroine che si ribellano al loro tragico destino. Alessandra Sarchi, HarperCollins.