Un fantasy pensato in Italia, scritto in Italia, pubblicato dalla principale casa editrice della città lombarda dai tre laghi.
Alessandro Zanoni, fa quello che molti scrittori di successo e professione spesso ormai dimenticano di fare: scrive per passione!
Chi sta stendendo questa recensione ha avuto il piacere di conoscere l’autore personalmente.
Per un appassionato lettore come il sottoscritto, scalda il cuore sentire di una persona altrettanto appassionata, impiegata presso l’ufficio programmazione di una grossa azienda di livello nazionale, che toglie ore al meritato riposo per portare avanti la saga di Lord Alan Riversite.
Romanzo fantastico, questo, ma anche di formazione.
Una formazione moltiplicata per tre. Per l’autore, alla sua prima prova in campo letterario – che speriamo ardentemente venga seguita da molte altre; per il giovane protagonista del romanzo, l’erede di casa Riversite; per noi lettori, che scegliamo di formarci anche sulle opere di questo nuovo scrittore.
Zanoni crea mondi, ma non può prescindere da quello reale. Quando ci incontrammo la prima volta – in un bar della provincia veronese abbastanza profonda – mi confidò che certo gli sarebbe stato più facile creare da zero un mondo con gli annessi e connessi del caso: paesaggi, abitanti, città paesi villaggi e via dicendo. Ma il tutto gli sarebbe parso irrispettoso nei confronti di quanto già esistente e assolutamente non passibile di miglioramento.
Agli inizi del romanzo troviamo Lord Alan bambino viziato e inconcludente, poi, col passare del tempo, eccolo comandante in capo dell’esercito imperiale, impegnato in una secolare lotta contro la Repubblica per il controllo dei territori di confine.
A contribuire al cambiamento interiore del nostro eroe – che, come è naturale, procede di pari passo con quello esteriore – concorrono diversi personaggi, determinate vicende: un misterioso precettore e un padre amorevole ma severo; un amico vero, onesto, sincero e leale e un nuovo re che lo vede come fumo negli occhi; l’amore della vita e un servitore probabilmente doppiogiochista; la vittoria nel Torneo del Dragone, ove batte in finale colui che da tutti era dato per vincitore praticamente certo: il nipote del sovrano allora regnante.
Tutto ciò e molto altro è racchiuso in un libro dalla scrittura chiara ma non semplicistica, che si legge velocemente perché non si riesce a rimanere con la curiosità.
Ma la curiosità Zanoni non intende farcela passare. Certamente determinate vicende si concludono nell’arco delle 235 pagine delle quali vi sto parlando, altre si aprono proprio in conclusione di volume.
Che fare, dunque? Per esempio, aspettare il lancio del volume secondo: è questione di settimane.
Alberto De Marchi
recensione al libro Lord Alan e il Torneo del Dragone. Volume I: L’eredità del Dragone di Alessandro Zanoni, Il Rio Edizioni 2020, pagg. 235, € 15,00