Alessio Boni con Mordere la nebbia offre una storia appassionata, ispirata dalla propria autobiografia. Lo fa nella destinazione errante delle esperienze che raccontano la sua anima, accordando al coinvolgimento romantico l’entità e l’estensione degli intenti emotivi.
Alessio Boni assorbe nel contesto spaziotemporale il suo tenace viaggio nei sentimenti, insegue il cammino della ricerca interiore e difende la fiducia di consolidare le vicende narrate nella stabilità del suo volere.
Lo svolgimento del percorso intimista e delle sfide, interpreta il desiderio di conoscenza e di assoluto. Svela inoltre la necessità umana di intraprendere un itinerario propizio, proiettando in ogni luogo di confine il limite tra l’incanto della vocazione artistica e il destino.
Il racconto dipinge sulle pagine l’orizzonte di un paesaggio naturale come fosse un allestimento scenico, che stringe la visuale nel panorama del futuro, conduce la direzione degli ostacoli allontanando la velata sospensione di ogni incertezza.
L’autore esorta alla riflessione sulle dinamiche della condizione umana, vive ogni scoperta nella completezza della libertà e asseconda le scelte con coscienza oltre che con la convinzione di non abbandonare mai le attitudini vitali alla propria affermazione nei labirinti dell’esistenza.
Lo stile è chiaro e lineare, esprime la natura intima della familiarità con la confidenza con cui l’autore si rivolge a un lettore complice, che riconosce e ricambia il rispetto e l’ammirazione. Boni non combatte “contro i mulini a vento” perché oppone ai contrasti della trama della fatalità la conquista dell’entusiasmo e l’esortazione ad andare avanti, oltre la fantasticheria dell’avventura, e a ricominciare sollevando lo spirito dalle vicissitudini, distogliendo gli inganni e le delusioni.
È un invito a serrare le difficoltà terrene, Mordere la nebbia, a oltrepassare la limitata percettibilità di ogni frontiera, a praticare la disposizione innata dei sogni, sperimentando i segnali del proprio valore.
Il serio impegno, l’attenta e scrupolosa attenzione che l’attore Alessio Boni dedica ogni volta all’apprendimento e alla preparazione del personaggio, si immergono con la stessa dedizione nell’indagine viscerale, nella voglia, profondamente radicata, di descriversi e di rivelare l’uomo presente nelle pagine di questo libro.
Il romanzo affronta la capacità di percepire la densità delle emozioni, sostiene la sensibilità nella resilienza, offre la solidarietà nelle circostanze decisive della vita, insegna ad assistere la propria identità, a rinnovare il calore e la premura dei ricordi.
Cesare Pavese scriveva «L’unica gioia al mondo è cominciare. È bello vivere perché vivere è cominciare, sempre ad ogni istante». Leggere Mordere la nebbia è rinnovare la promessa alla vita, rilanciare la scommessa con la dolcezza e il conforto degli affetti, richiamare alla memoria la previsione di ogni attesa, varcare la purezza di un altrove che ha nella saggezza la sua dimora.
Rita Bompadre
Recensione al libro Mordere la nebbia di Alessio Boni, Solferino Libri 2021, pagg. 202, € 17,50