“Strane cose capitano a tutti nel corso della vita, senza che per un certo tempo ci si renda conto che sono accadute”.
James Matthew Barrie, Peter e Wendy, Cap. XV
Un pigro meriggio di primavera avanzata, oppure già d’estate, o, or ora che ci penso, nel fumo del ricordo, in autunno, nel momento più giusto per tali letture, opportuno giacché stabilito dal cielo, trovai nella biblioteca di mio padre un angolino tranquillo in cui sedermi e sfogliare, facendo quel poco di rumore che tanto infastidisce le fate ed i topolini nelle loro tane, il meraviglioso mago di Oz di L. Frank Baum e, due volumi più in là, Peter Pan nei giardini di Kensington di James Matthew Barrie. Ancor qualche anno e starnuto dopo, mi imbattei in Alice nel Paese delle Meraviglie ed in tutto ciò che ne conseguì. Nessuno si dispiacerà se non starò qui ad evocare le trame di questi tre splendidi romanzi, tuttavia devo assolutamente sottolineare di nuovo il fatto, poiché nell’introduzione dal titolo “vite brevi di bambine immaginarie” se ne fa menzione, che ci troviamo di fronte a tre piccole ed affascinanti primedonne : Alice, Dorothy & Wendy. Ed è proprio questo il titolo del volume edito dalla Mondadori e curato da Massimo Scorsone, che vi consiglio di leggere e di custodire con estrema cura, giacché si tratta anche di un uovo di drago.
Ritornare ai classici (Aqua fontis), leggerli nuovamente e con vigore è ciò che faccio con una certa costanza. Aggiungo note alle precedenti note, ordisco un arazzo di appunti a bordo pagina e conduco nei miei ricordi il mio essere attuale. Faccio tutte queste cose nella diversità delle storie e nella loro eternità e come in questo caso mi avventuro con le tre protagoniste nel mondo che sta accadendo intorno a loro. Alla tavola del Cappellaio matto mi siedo anch’io, e lo faccio e lo farò di anno in anno, dovessi leggere di queste parole o di altre storie, dovessi bere o no quel tè sempre caldo o degustare l’inconsumabile burro.
Edoardo M. Rizzoli