Nel 1946, Anaïs Nin veniva da un periodo particolarmente complesso, all’insegna dell’auto-analisi e dell’evasione dal matrimonio con Hugh Parker Guiler, che aveva sposato a L’Avana nel 1923. A Parigi, infatti, aveva avuto una relazione con June, la moglie di Henry Miller, e in seguito si infatuò della pittrice Bridget Bate Tichenor. Quello stesso anno, inoltre, prese parte a Ritual in Transfigured Time, cortometraggio girato dalla regista Maya Deren. In questa lettera, Anais Nin spiegò a Leo Lerman, scrittore ed editore americano, quale fosse la sua posizione nei confronti della scrittura.
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Scrivo come respiro, in modo naturale, fluente, spontaneo, per eccesso, non come sostituto della vita. Sono più interessata agli esseri umani che alla scrittura, più interessata a fare l’amore che a scrivere, più interessata a vivere che a scrivere. Sono più interessata a diventare un’opera d’arte che a crearne una. Sono più interessante di ciò che scrivo. Sono dotata di relazioni, soprattutto. Non ho fiducia in me stessa e ho molta fiducia negli altri. Ho bisogno di amore più che di cibo. Inciampo, commetto errori e spesso vorrei morire. Quando sembro più trasparente è probabilmente quando sono appena uscita dal fuoco. Entro sempre nel fuoco e ne esco più viva.
Anaïs Nin