Cosa c’è da dire su Andrea Pazienza che non sia stato ancora detto? Nulla, praticamente nulla.
E così, prendendo nel ricchissimo catalogo di storie che l’autore completo di “sturiellet” più conosciuto e ammirato (non ce ne voglia nessun altro, ma direi che l’affermazione è fuori discussione), quello che si può fare è restare a propria volta abbacinati dalla sua bravura, sempre.
Perciò, i gesti che possiamo compiere davanti ai suoi lavori sono essenzialmente due: sfogliare e ammirare.
Anche se quella singola vignetta, quella singola storia la si conosce a menadito, l’abbaglio che prende nel tornare a vederla è immenso.
Capita anche per quanto viene sistematizzato in Storie 1984-1986.
Nel terzo e penultimo volume edito da Coconino Press-Fandango Libri, si raccolgono in via integrale – come nei precedenti e nell’ultima, fresca uscita – i lavori brevi prodotti da Andrea Pazienza nell’arco della sua carriera.
Ogni cosa qui proposta è rintracciabile nella collana “Tutto Pazienza”, se si rammenta bene.
Nei quattro volumi della collana, si parla però nello specifico di racconti e raccontini, quindi a essere antologizzate sono unicamente le storie brevi e brevissime che l’autore foggiano smazzava su varie riviste.
Lo sforzo della casa editrice, e di chi per lei, è stato quello di inserirle in un ordine cronologico di uscita, cosa che nell’allegro caos in cui viaggiava la produzione pazienziana non è poco.
All’interno di Storie 1984-1986, vengono a confluire le storie pubblicate da questo maestro del fumetto (senza reali eredi) dal gennaio dell’84 al settembre dell’86.
Si passa così dalle pagine di Corto Martese a quelle di Alter alter a quelle di Glamour international magazine e poi a Frizzer, Tempi supplementari, Il mattino, ancora Frizzer, Frigidaire, Il grande alter e Tango.
Riviste o inserti di cui si è forse perso il ricordo, di cui sicuramente le nuove generazioni poco sanno. E poco importa, forse.
Resta invece la ciccia.
Resta il segno, polimorfo quanto poliedrico, dell’autore Pazienza, che a trentacinque anni dalla morte continua ad abbagliare con la sua duttilità e per la capacità di incidere ogni pagina grazie a pennini, matite, tanti pennarelli ecc.
Il volume assembla “un campionario di segni esplosivi e materiali narrativi multiformi, di personaggi capaci di eroismi imprevedibili e cosmiche disfatte”, come dice la bandella.
Parole altisonanti che è impossibile contestare perché vere, in totale evidenza. Questo promette e questo mantiene il terzo volume della collana.
Come controprova, basta leggere quanto scrive nell’introduzione al volume Tanino Liberatore, che conosceva bene Pazienza per frequentazione amicale e professionale (vedi soprattutto Cannibale, Il Male, Frigidaire): «Quando Andrea raccontava era “il” bambino che dava libero sfogo alla fantasia. Ti portava nel suo mondo, ti stordiva. Non si capiva bene dove ti volesse portare (del resto non lo sapeva nemmeno lui) ma lo si ascoltava divertiti».
La stigmatizzazione di quanto leggiamo e vediamo in storie come Shishna Pagma, Piccola guida ragionata al (o del?) West, La leggenda di Italianino Liberatore sta tutta nelle parole di Liberatore.
Ed è tutto dannatamente, assolutamente vero.
La grandiosa bravura affabulatoria, sia grafica che narrativa, di Pazienza era la capacità del bambino entusiasta di tutto, irrefrenabile nel voler sperimentare tutto, subito e contemporaneamente. Dentro di lui sembrava abitare la meraviglia dell’infante, l’entusiasmo di chi vuole sperimentare al di là di quanto conosciuto, senza però dimenticarlo.
Pazienza masticava, sbriciolava il passato con una felicità nichilista per poi ricombinarlo, riassemblarlo a suo piacimento.
Forse è questo che nessun altro autore completo di “sturiellet” ha mai più avuto in Italia: il libero gesto creativo, la quasi anarchia della creazione.
Quindi non solo perché quelli che potete annusare nelle pagine di Storie 1984-1986 erano i meravigliosi anni Ottanta e, sempre riprendendo dalle affermazioni di Liberatore, «nell’aria si respirava creatività». No, non solo.
Sergio Rotino
Recensione al libro Storie 1984-1986 di Andrea Pazienza, Coconino Press-Fandango Libri 2021, pagg. 175, €25,00