Protagonisti di una serata di carattere internazionale, in libreria ai Diari, sono stati gli amori in bilico della seconda raccolta di racconti della scrittrice canadese Deborah Willis.
La giovane autrice, molto amata dal Premio Nobel per la Letteratura 2013 Alice Munro, è stata ospite, a Parma, il 3 dicembre scorso, assieme a Paola Del Zoppo, direttore editoriale di Del Vecchio Editore, e alla traduttrice Costanza Fusini.
Un evento unico questa presentazione in anteprima de “Il buio e altre storie d’amore“, i suoi nuovi tredici racconti in uscita per Del Vecchio Editore a partire da giovedì 5 dicembre. In Italia per la seconda volta dopo il Tour di “Svanire” nel 2013, Deborah Willis ha fatto tappa a Milano, Parma e Siracusa, prima di approdare alla Fiera dell’editoria indipendente a Roma “Più Libri Più liberi”. Tre città, tre splendide librerie, vere librerie, con tanti lettori belli e relatori d’eccezione per incontrare un talento unico!
La scrittrice, cresciuta a Calgary, è una delle più interessanti giovani autrici di lingua inglese. La sua raccolta di esordio “Svanire” ha ottenuto unanime successo di critica e di pubblico.
Suoi racconti sono stati pubblicati su «Event», «Grain», «PRISM International» e sull’antologia britannica Bridport Prize Anthology, prima di essere raccolti in Vanishing and other stories, nominato uno dei migliori libri del 2009 dal “Globe and Mail”.
Dopo il grande successo di “Svanire“, che ha segnato la nascita di una voce intensa e virtuosa, nuova ma già inconfondibile, Deborah Willis, con “Il buio e altre storie” ci regala una meditazione caleidoscopica e abbagliante sulla natura ondivaga dell’amore e della vita. Per molti, nel mondo, la raccolta di racconti tra i migliori libri usciti nel 2017 e finalmente in questi giorni esce anche in Italia, pubblicato sempre da Del Vecchio editore e nella traduzione di Paola Del Zoppo, Costanza Fusini e Michela Sgammini.
Di questi tredici racconti, la traduttrice e curatrice Paola del Zoppo ha detto: “Voi le storie d’amore potete raccontarvele e raccontarle come volete, ma queste le ha scritte Deborah Willis e dentro c’è tutto e se non c’è non serve. La purezza del crescere insieme, la verità dell’amicizia, l’ingiustizia dell’abbandono, la luminosità dell’incontro, la gratitudine per il tempo, il dolore della menzogna, l’inutilità delle definizioni e il senso della vicinanza. Ma anche di più.”
Il buio e altre storie d’amore è una raccolta di racconti che allarga la nostra percezione sulle molteplici possibilità dell’amore. I personaggi di questi tredici racconti magistrali e coinvolgenti si muovono sul bordo del rischio, nel rincorrersi di sogno e realtà, dove ogni cosa è abitata dalle innumerevoli forme dell’esistenza.
La fidanzata di uno spacciatore si prepara per la prima missione con equipaggio umano su Marte. Una ragazza si innamora di un uomo che vuole trasformarla in uccello. Una moglie si imbatte in un buco aperto nel pavimento di casa che condivide con il proprio marito, un buco che solo lei può vedere.
Tredici storie venate di nostalgia e umorismo, ancorate a relazioni fuori dagli schemi con personaggi- un uomo e il suo animale domestico,un alcolista e il suo sponsor, un migrante muto e un giornalista – che mostrano come l’amore sia il tessuto connettivo che ci lega gli uni agli altri, e tutti alla trama complessa del mondo. Tredici storie disturbanti e strazianti in bilico continuamente tra malinconia e speranza.
La parola “Amore” esiste, sembra dirci Deborah Willis, ma in queste storie sembra “espandersi” oltre quello romantico: storie d’amore su altri tipi di amore, come l’amore tra un essere umano e il suo corvo domestico, o l’amore tra un ragazzo e il suo futuro padre o l’amore tra amici.
Incalzata dalle domande dei librai e del pubblico in sala, la scrittrice, con grande semplicità, ha raccontato la genesi di questi racconti, il lungo tempo impiegato a scriverli (otto anni !) le influenze di altri scrittori che la hanno ispirata, come George Saunders e la stessa Alice Munro, ma anche altre scrittrici canadesi come Naomi K. Lewis, Emily Saso e Catherine Cooper.
Ha raccontato di come non conoscesse la maggior parte degli scrittori italiani presenti in libreria, ma che conosceva, invece, e aveva letto Paolo Giordano e Elena Ferrante. Ha poi raccontato di come sia arrivata a pubblicare i primi racconti e di come abbia da sempre desiderato scrivere fin da bambina, avendo ben presenti davanti a lei, quasi come uno stimolo, le altre scrittrici canadesi che ce l’avevano fatta come Miriam Toews, Aritha Van Herk, Alice Munro e Margaret Atwood.
Trovandosi dentro una libreria indipendente, che da cinque anni resiste e prova a essere un presidio culturale permanente, all’interno di una piccola città di provincia, a lungo ci siamo soffermati sul suo lavoro in una libreria indipendente per sette anni, prima di approdare a fare l’editor per una casa editrice del Canada.
Ci ha dettagliato del suo lavoro all’interno di Munro’s Books e ci ha raccontato, emozionandoci, di Jim Munro, il suo capo. Jim era un signore prossimo agli ottanta quando Deborah fu assunta ed era nel giro dei libri da decenni. Gestiva una delle librerie di maggior successo del Canada, un negozio definito dal National Geographic una delle librerie più belle del mondo.
Jim dava ai suoi impiegati quote di profitto e li pagava più del minimo sindacale perché era convinto che in una libreria era necessario assumere e avere al proprio servizio persone capaci e amanti dei libri. Era sempre generoso e non vedeva nessuna disparità tra lui e i suoi impiegati, il che creava un ambiente amichevole e ricco di premure.
Un paio di anni dopo aver iniziato a lavorare da Munro’s, uno dei suoi racconti ha vinto un premio di narrativa in una rivista letteraria, il PRISM International. Ha spiegato dell’importanza per uno scrittore esordiente di spedire racconti alle riviste per farsi conoscere.
La cosa buffa era che Munro’s Books aveva la rivista con il suo racconto e così le sue parole finirono sugli scaffali di Jim, che aveva tanto amato quel racconto da spedirlo e darlo a chiunque. Fra i tanti finì nelle mani di una persona capitata in libreria e che lavorava per Penguin Canada. Alla casa editrice Penguin Random House quel racconto era piaciuto e così finì per pubblicare la prima raccolta. Il libraio Jim muore un paio di mesi prima dell’uscita del Buio e altre storie d’amore, non prima di aver letto tutti i racconti che lo compongono. A lui è dedicata la raccolta.
Nella descrizione di Jim e della sua libreria, noi ci siamo ritrovati. Abbiamo ritrovato quel clima familiare con i nostri lettori e i nostri scrittori ospiti. Anche quando si tratta di una grande scrittrice talentuosa come Deborah Willis, che è riuscita a emozionare tutti, raccontando, con grande cortesia e gentilezza, anche altre storie,nella nostra libreria!