Qualche mese fa un mio amico, dentista, mentre lavorava sul (mio) molare mi spiegò l’aggressione dei batteri nella bocca d’ognuno e la difesa straordinaria di ogni bocca e l’omeostasi che è l’innata predisposizione [vi chiedo: si può chiamare volontà? (si può chiamare coscienza?)] degli esseri viventi a tenere in equilibrio i parametri valoriali interni, aggrediti da agenti del fronte esterno e anche del fronte interno.
Ora leggo Claude Bernad in “Leçons sur les phénomènes de la vie communs aux animaux et aux végétaux”, 1866: La fixité du milieu intérieur est la condition de la vie libre et indépendante: il meccanismo che lo permette è tale da garantire nell’ambiente interno tutte le condizioni indispensabili per la vita degli elementi.
E leggendo Antonio Damasio apprendo che:
a) Baruch Spinoza nella seconda metà del Seicento aveva compreso (quasi) tutto; e
b) i batteri, di cui è notorio siano letteralmente senza cervello, hanno cmq per miliardi di anni governato omeostaticamente la
loro sopravvivenza, sorprendentemente, secondo uno schema istintivo di cooperazione, così come gli umani hanno costruito le strutture culturali.
• Quello che farò nel prossimo biennio è di realizzare una collana che si occupi di questo “discorso”, ma con testi comprensibili a un/a ragazzo/a delle scuole medie (particolarmente dotato/a, d’accordo).