«Dicono che lo sport invernale ha un effetto molto benefico sull’organismo. Questo, in effetti, è vero. L’ho provato io su di me. Quest’inverno sono stato un po’ male. Mi è passato l’appetito: non avevo nessuna voglia di mangiare. Mi è venuta l’insonnia. Ero anche dimagrito da far paura. Perfino le pulci non mi mordevano più….
Continua a leggere >Donbass. La guerra fantasma nel cuore d’Europa
In quella stessa terra, dopo oltre settant’anni, si diceva che l’epidemia nazista fosse tornata e che fosse responsabile dello scoppio della guerra in Donbass. Ma ricordo che di quell’epidemia qui nessuno parlava. Nell’estate del 2014, infatti, la televisione italiana informava sull’importanza di bere molta acqua, evitare il sole nelle ore più calde, mangiare frutta e…
Continua a leggere >Franesco Mila. Piperita
Se almeno uno fra noi avesse trovato le parole, quelle giuste, per spiegarsi agli altri, forse non tutto ma qualcosa, quel tanto che basta, si sarebbe potuto salvare. Perché non avevano divorziato subito, dopo la faccenda del lago? E perché nostra madre quell’estate aveva deciso di raggiungerci in Calabria, dopo essere scomparsa due settimane in…
Continua a leggere >Streghe di Brenda Lozano
Erano le sei del pomeriggio quando Guadalupe venne a dirmi hanno ucciso Paloma. Non ricordo mai le ore, non ricordo gli anni, non so quando sono nata perché sono nata così come nasce la collina, ci provi a chiedere alla collina quando è nata, però so che erano le sei quando Guadalupe venne a dirmi…
Continua a leggere >Antonello Saiz racconta “Italian psycho” di Corrado De Rosa
«Piazza della Loggia è la più politica tra le stragi ascritte alla strategia della tensione. La bomba colpisce vittime innocenti, ma ha il valore aggiunto di puntare a chi quel giorno, a Brescia, sta manifestando il suo credo antifascista. Il processo, come tutti i processi sulle trame di quegli anni, è lungo e accidentato. Si…
Continua a leggere >Antonello Saiz racconta “Memorie di un dittatore” di Paolo Zardi
«Ero pronto a sfondare la porta del potere con la forza: abbassai la maniglia, ed era aperta… Non è un caso che gli uomini di Stato che si sono dimostrati i più abili siano sempre stati considerati delle mezze tacche, prima che salissero al potere. Tuttavia pochi sembrano porsi quella domanda che a me è…
Continua a leggere >Antonello Saiz racconta “Sangue di Giuda” di Graziano Gala
«Nun era possibile ca dintr’a nu paise a cussì grande comm’ a Merulana non stava, nottetempo, nu televisore disponibbile: na cosa vecchia, sia chiaro, affittabbile, in permuta, in prestito, in pagherò, ca passare ‘a notte a consumarsi i talloni sull’asfalto non piace mai a nisciunu, men che mai a uno ca ‘a casa ‘a tiene,…
Continua a leggere >Antonello Saiz racconta “Isla Bonita. Amori, bugie e colpi di tacco” di Nicola Muscas
«Il brivido di uno stadio con sessantamila spettatori che offrirebbero in sacrificio le loro mogli per un destro ben assestato all’incrocio dei pali. Sono come le stelle del circo di un tempo, gli acrobati senza rete. È l’idea stessa di cadere che li eccita, che dà loro la forza, linfa, motivazione. Quanto più in basso…
Continua a leggere >Antonello Saiz racconta “Blu” di Giorgia Tribuiani
«Guarda il presente, Blu, guarda Ginevra nel bicchiere d’acqua, le sue labbra, non ha nessuna voglia di accettare tutto questo, prende un sospiro e dice: Vorrei essere buona. Meritarmi un po’ di bene. Cos’è che ti fa paura, Blu? Io. Le mie colpe. I colori che si corrompono. Le cose che si corrompono. Rovinare le…
Continua a leggere >Antonello Saiz racconta “I tedeschi” di Jakuba Katalpa
«A volte sognavamo che un giorno la nonna avrebbe ripreso piena coscienza, guarita e con una memoria perfetta, e ci avrebbe raccontato tutto quello che volevamo sapere. Non ci passava neanche per la testa che i suoi segreti li avrebbe voluti preservare, che avrebbe potuto rannicchiarsi intorno a essi, circondarli con le braccia e non…
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