“È strano. Quello che stiamo facendo è strano. Lo è. Ma non voglio starmene qui da sola pensando che… che anche tu sei solo e che dentro di te ci siano pensieri che non conosco. Preferisco che tu li dica a me. E se ti faccio del male? Vorrà dire che mi farai del male.”…
Continua a leggere >Antonello Saiz racconta “Le cicogne sono immortali” di Alain Mabanckou
“Io mi sento figlio di Pointe-Noire. È qui che ho imparato a camminare e a parlare. È qui che ho visto la pioggia cadere per la prima volta, e il posto da cui provieni è quello dove hai preso le prime gocce di pioggia. Così mi ha detto un giorno papà Roger, e penso che…
Continua a leggere >Antonello Saiz racconta “L’atlante delle donne” di Joni Seager
“Tutti gli Stati sono patriarcali. Anche quando hanno a che fare con il singolo cittadino, e lo sono in infiniti modi: gli uomini beneficiano dell’ubiqua e apparentemente normale consuetudine del patriarcato in forme che le donne non possiedono.” L’atlante delle donne di Joni Seager, add editore Finalmente anche in Italia, dal 4 marzo, è arrivato…
Continua a leggere >Antonello Saiz racconta “Oltre il giardino” di Jerzy Kosinski
«Quello che di particolarmente bello aveva il giardino era che, in ogni momento, sostando sugli angusti sentieri o tra gli alberi e i cespugli, poteva mettersi a girare senza meta, senza mai sapere se andava avanti o indietro, senza poter stabilire se era in vantaggio o in svantaggio rispetto ai giri fatti. Tutto quello che…
Continua a leggere >Antonello Saiz racconta “La perlina sul fondo” di Bohumil Hrabal e “Mercedes-Benz” di Paweł Huelle
«Ho inchiodato rotaie, fatto il capostazione, offerto polizze assicurative, ho lavorato come commesso viaggiatore, operaio di acciaieria, imballatore di carta da macero e macchinista teatrale. Quello che volevo era sporcarmi con l’ambiente, con la gente comune, e trovarmi a vivere, ogni tanto, l’esperienza sconvolgente di scorgere la perla sul fondo dell’essere umano.» La perlina sul…
Continua a leggere >Antonello Saiz racconta “Cronache infedeli” di Flavio Fusi
«Sono un giornalista, e spesso i giornalisti cercano scampo nella cuccia tiepida dei luoghi comuni, ma non sono i soli. Così, al ritorno da quella incredibile festa mobile che fu il crollo del Muro di Berlino, e ancora scossi dall’agosto della Piazza Rossa e dalla caduta di Gorbačëv, fummo tutti informati della fine della storia,…
Continua a leggere >Antonello Saiz racconta “Terrapiena” e “A me puoi dirlo”
«Il giorno prima o il giorno dopo la festa di maggio venne Dora a chiamarmi e mi portò a vedere mio cugino morto sul terrapieno degli ulivi. Pendeva dall’albero, sembrava un pupazzo. Dopo settimane di scarsa cura era pulito, sbarbato. Ai piedi del tronco, i vestiti piegati e stirati, il soprabito steso sull’erba, le scarpe,…
Continua a leggere >Antonello Saiz racconta “L’unica notte che abbiamo” di Paolo Miorandi
Con un decreto governativo martedì 14 aprile le librerie devono riaprire. Si è finalmente riscoperto che sono un bene di primaria necessità. Ora, in piena emergenza Covid-19, con un tributo di contagiati e morti ancora elevato, soprattutto nella città dei Diari di bordo, ci è sembrato una pura idiozia che il bene primario da diffondere…
Continua a leggere >Antonello Saiz racconta “Ho dormito con te tutta la notte” di Cristiana Alicata
Ho dormito con te tutta la notte è una poesia di Pablo Neruda che mi ha sempre restituito dolcezza sin dai primi versi… «Tutta la notte ho dormito con te vicino al mare nell’isola Eri selvaggia e dolce tra il piacere e il sonno tra il fuoco e l’acqua…» Vedere in fondo al tunnel, da…
Continua a leggere >Antonello Saiz racconta “Grand Hotel” di Jaroslav Rudiš
Da qualche settimana il mondo non è più quello che conoscevamo. Siamo stati costretti dall’emergenza a chiudere e a lasciare da parte tutte quelle attività che ci sembrava impossibile accantonare e anche lo svago e le uscite con gli amici si sono bruscamente interrotte. Una quotidianità mutata, e mentre un esercito di medici, infermieri e…
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