Per questa settimana, dalla mia cronaca dal bunker, dove sono ormai sigillato da circa tredici giorni, ho pensato che potevo, sempre alla mia maniera, raccontarvi di una bella riscoperta da fare. Raccontarvi di un libro uscito per Voland nel 2012 e che non ha avuto la giusta attenzione che meritava. Ma i libri belli, del…
Continua a leggere >Antonello Saiz racconta Oreo di Fran Ross
Avevo accettato la proposta di avere uno spazio tutto mio su questo portale prestigioso a patto che potessi raccontare cosa accadeva settimanalmente nella nostra libreria. Ma questo laboratorio culturale permanente e in perenne rinnovamento è stato chiuso a causa dell’emergenza sanitaria legata alla diffusione del Coronavirus. Allora ho pensato che potevo, sempre alla mia maniera,…
Continua a leggere >Antonello Saiz incontra Piero Malagoli
Da questa settimana la mia cronaca dalla libreria potremmo, parafrasando un bel libro edito da Keller, Una passeggiata nella zona, cambiarlo con Cronaca dalla Zona Rossa. Da domenica 8 marzo fino a venerdì 3 aprile Parma è una di quelle aeree in isolamento. Un nuovo provvedimento del governo stabilisce una zona “arancione” con misure più…
Continua a leggere >Antonello Saiz su Lev Tolstoj
L’emergenza legata al coronavirus e le conseguenti limitazioni alle attività, messe in atto dalle direttive regionali, hanno avuto una subitanea ripercussione sulla nostra attività di librai. In questa cronaca non potrò fare riferimento a incontri o presentazioni avvenuti in libreria, essendo stati tutti annullati. La totale soppressione ci ha fortemente danneggiato dal punto di vista…
Continua a leggere >Antonello Saiz incontra Giovanni Bitetto, Alessio Forgione e Alfredo Palomba
Cosa deve fare una buona libreria di progetto, una libreria che si prefigge di essere laboratorio culturale permanente all’interno di una città? Prima di tutto riuscire a intercettare quanto di buono succede di interessante nell’editoria italiana. Se poi, questa vivacità, arriva da giovani talenti, che fino ad allora hanno fatto sentire la loro voce solo…
Continua a leggere >Antonello Saiz incontra Stefano Zangrando
C’è un romanzo poco italiano, pubblicato coraggiosamente nel 2018 da quella piccola e tenace casa editrice sarda indipendente che è Arkadia, che continua a far parlare piacevolmente di sé. Un romanzo poco italiano, dicevamo, ma di respiro molto europeo, per atmosfere e struttura, e che, piano piano e con la lunga distanza, si è fatto…
Continua a leggere >Antonello Saiz incontra Leonardo G. Luccone
«Tutto ciò che accade accade e basta, è inutile chiedere perché e spostare i blocchi del passato con l’illusione di sistemare il presente o il futuro… Mentre le parole avvolgono il mondo, la morte bussa piano, prende le sembianze di un clown suonato, e si ricomincia, persino più forti di prima, oltre il confine dei…
Continua a leggere >Antonello Saiz racconta gli “scritti dai campi di concentramento”
«Coltivare la Memoria è ancora oggi un vaccino prezioso contro l’indifferenza e ci aiuta, in un mondo così pieno di ingiustizie e di sofferenze, a ricordare che ciascuno di noi ha una coscienza e la può usare». Così scrive la senatrice Liliana Segre, superstite dei campi di concentramento e in questa Cronaca dalla libreria non…
Continua a leggere >Antonello Saiz su “Risorgere” di Paolo Pecere
Risorgere il bel libro di Paolo Pecere giunto in libreria sul finire di novembre scorso, è il penultimo della serie Altrove (l’uscita dell’ultimo titolo è prevista in primavera), la collana di Chiarelettere mirabilmente curata da Michele Vaccari, editor e scrittore genovese. Noi abbiamo deciso di presentarlo con determinazione nella nostra libreria un sabato di metà…
Continua a leggere >Antonello Saiz su “Gleba” del collettivo Tersite Rossi
“È per quello che l’avevano assunta come addetta alle pulizie. Perché non si stancava mai. Perché poteva lavorare anche per dieci ore di seguito, per sette giorni di fila. Perché non sapeva cos’era la malattia. Perché il suo organismo era proprio così: particolarmente robusto, particolarmente resistente. Perché Assunta lavorava come un uomo. E si poteva…
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