Industria & letteratura è una casa editrice fondata nel 2015 dall’idea di un gruppo di amici che vollero concretizzare un progetto di ricerca storica sui partigiani. In questi nove anni la casa editrice ha potuto vantare numerose e prestigiose pubblicazioni di poesia, narrativa, saggistica, illustrazione… oggi vi portiamo alla scoperta della nuova collana inaugurata il…
Continua a leggere >Michele Ruol. Inventario di quel che resta dopo che la foresta brucia
Cosa resta dopo una disfatta? Che la democrazia del fuoco non faccia sconti, al pari del lutto, è cosa ben nota a tutti. Quel che resta dopo il loro passaggio è solo cenere, silenzio, un accatastarsi di cose scampate alle fiamme, al dolore che «ti abbatte, poi ti aspetta». Ed è come se gli oggetti…
Continua a leggere >Emanuele Aldrovandi. Il nostro grande niente
“Che spreco passare tanto tempo con una persona, solo per scoprire che è un’estranea.” caldeggiava Joel Barish in una scena di Eternal Sunshine of the Spotless Mind, film feticcio e forse pure un poco veggente sui tempi che verranno. “Che spreco”, rifletteva Jim Carrey e nel mentre il suo sorriso da Joker sornione si scioglieva…
Continua a leggere >Mattia Grigolo. Gente alla buona
Una breve frase campeggia sul retro del romanzo: “il paese è una stanza”, è la prima cosa che salta all’occhio, cinque parole che non potevano esser più calzanti per scandire un mantra veritiero quanto un’epigrafe, a lettura ultimata mi verrebbe da aggiungere anche “senza porte né finestre” e chi c’è cresciuto, in uno sputo di…
Continua a leggere >Mohamed Maleel. Baba
Ci sono storie che hanno la capacità intrinseca di scuotere e abbracciare. Vicende in cui la duplicità traspare già dal titolo, come questo “Baba” che in arabo significa, “papà”, una parola breve due sole sillabe a scandire un romanzo dalla doppia formazione, familiare e identitaria. Baba è il coraggioso esordio di Mohamed Maleel, autore trentunenne…
Continua a leggere >Enrico Macioci. L’estate breve
Se c’è una caratteristica che amo della scrittura di Macioci e che avevo già apprezzato sia nel precedente Sfondate la porta ed entrate nella stanza buia (sempre per TerraRossa) ma anche in Lettera d’amore allo yeti (Mondadori, 2017) è quella sua vena malinconico/nostalgica in grado di trasportarti in quel punto sospeso della giornata che non…
Continua a leggere >Nicola Brami. Melinoe vestita di zafferano
Melinoe, dea “minore” della mitologia greca, divinità estremamente affascinante ma spesso passata in secondo piano rispetto a entità più blasonate è figura cardine del romanzo d’esordio di Nicola Brami. Ninfa portatrice di incubi e follie che superano la barriera della razionalità umana, in questa trama dalle molteplici atmosfere, si fa portavoce di pratiche mistiche ed…
Continua a leggere >Filippo D’Angelo. Le città e i giorni
Tempo e spazio. Due concetti cardine per l’opera qui presente. Entrambi contratti, dilatati, manipolati ai fini narrativi per dar forma ad un tranche de vie di esistenze agli antipodi. Quella di Maurizio e del fratello Emanuele, architetto il primo, mancato scrittore il secondo, ora impegnato al fronte ma con un segreto sulle spalle che minaccia…
Continua a leggere >Alessandro Andrei. L’albero del Ténéré
«Io sono quello che non ce la faccio», sbottava Learco Ferrari. «Io sono stanco, anzi, stanchissimo. La vita moderna ha dei ritmi e delle pretese che tenerci dietro, io non ce la faccio. Oppure no.» Era il 1999, altri tempi, altri umori eppure, leggendo il secondo romanzo di Alessandro Andrei (edito per Wojtek a seguito…
Continua a leggere >Daniele Pasquini. Selvaggio Ovest
«Noi viviamo nella civiltà che loro hanno creato, ma in cuor nostro quel mondo selvaggio perdura. Viviamo ciò che sognarono e ciò che loro vissero, noi lo sogniamo.» Iniziare con le parole di Whipple e un respiro di epicità. Un refolo che soffia da Est, un tornado in divenire, o una qualsiasi forza della natura…
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