“Di certo, la comunità che prova vergogna per il proprio sudiciume è molto più sana di quella in cui la gente è a tal punto senza vergogna che getta l’immondizia alle strade e ai crocicchi, come se ciò non avesse alcuna importanza.”
I libri che si potrebbero leggere, che si vorrebbero e che soprattutto si dovrebbero leggere sono tanti; così anche i lettori più accaniti e costanti possiedono una lista numerosa di libri cult ancora non letti.
La mia lista è lunghissima, tardi purtroppo ho sviluppato la mia passione, e contiene anche Dracula di Bram Stoker.
Carbonio Editore ha, in un certo qual modo, colmato questa mia mancanza dando alle stampe un meraviglioso volume dal titolo “I poteri delle tenebre – Dracula il manoscritto ritrovato” di Bram Stoker e Valdimar Asmundsson, tradotto dall’inglese da Maura Parolini e Matteo Curtoni.
I fan, gli esperti, i seguaci di Dracula non abbiano paura (e figuriamoci se un seguace del vampiro ne può mai avere!): uno e uno solo rimane il testo originale, ma un ricercatore olandese, tale Hans C. de Roos, ha fatto una scoperta sensazionale – e complimenti a Carbonio Editore che si ci è tuffato senza pensarci su e ora la mette a nostra disposizione.
“I poteri delle tenebre”, cito testualmente dalla introduzione al libro Di Colui che lo ha scoperto, “è una versione alternativa del famoso Dracula di Bram Stoker, tradotta in islandese da Valdimar Asmundsson, uno dei più grandi talenti letterari dell’Isola di ghiaccio.”
Proprio così, l’originale Dracula è per così dire il capostipite di una famiglia di diverse, numerose e particolari versioni di quello che la maggior parte di noi fino ad oggi riteneva l’unico testo. Alcune versioni gli studiosi le conoscevano già, ma questa è davvero speciale, diversa, curiosa, affascinante come mai altre. Il libro che avrete fra le mani, spero, si rivelerà quindi un oggetto prezioso, ottimamente confezionato e strutturato in maniera tale da contenere un vero e proprio saggio prima del romanzo.
La storia di Thomas Harker, protagonista insieme a Dracula, è infatti preceduta da sessantotto pagine di grandissimo interesse bibliofilo e di grande bellezza di contenuti. Al racconto del percorso di ricerca di Hans C. de Roos si unisce una accurata analisi di rimandi innumerevoli, collegamenti inimmaginabili che aprono mondi vastissimi, teatro di possibili ulteriori ricerche. La più interessante, dopo tutto ciò che ho letto (stavo dimenticando che anche l’apparato di note è davvero poderoso), è quella sulla ventilata relazione tra Bram Stoker e Valdimar Asmundsson, che si evince dall’analisi dei testi e non solo. Ma non è tutto. Il volume è arricchito di disegni, mappe, riproduzione di documenti originali.
Un volume bellissimo, assolutamente da possedere e amare.
E la storia? La storia è nuova per tutti: ecco uno dei tanti aspetti attraenti di questo libro. E’ una versione di un’opera originale precedente, ma Asmundsson, è proprio il caso di dirlo, “ci ha messo del suo”, molto, rendendo questo romanzo avvincente, inquietante, coinvolgente forse più dell’originale.
Un giovane avvocato londinese, alle dipendenze in uno Studio prestigioso, parte per i Carpazi per trattare l’acquisto di una proprietà londinese da parte di un Conte.
Che strano, ho subito pensato: perché non è il Conte ad andare a Londra? Ma non ho dato troppo peso a questa riflessione, dopo appena venti pagine; mentre ora, a lettura conclusa, mi rendo conto che questo era il primo segnale per capire che la storia era destinata ad un andamento del tutto anomalo. Avrei trovato persone sveglie di notte che andavano a dormire (?) o comunque sparivano di giorno, porte e finestre che potevano stare aperte e invece erano sempre chiuse. Lo stesso Harker, ad un certo punto – forse anche un po’ tardi (io da molte pagine cercavo di suggerirglielo tanto ero preso dall’evolvere della storia) -, prende coscienza, lui paladino della libertà, di essere prigioniero. Insomma, l’ansia cresce pagina dopo pagina e sembra impossibile, conoscendo ora bene Harker, che non si riesca a trovare una soluzione ad una vicenda che ha assunto toni foschi.
Vi lascio andare avanti nella lettura e nelle scoperte, cari amici lettori.
In questo romanzo si parla del bene, si parla tanto del male, si parla quindi sempre e solo di noi, dell’essere umano, attratto con forza dall’uno e dall’altro lato, dal buio così come dalla luce, entrambi capaci di accecarci.
Guardate bene dove mettete i piedi. Buona lettura.
“Ci tengo a sottolineare ancora una volta che la misteriosa tragedia qui descritta è completamente vera per quanto concerne gli eventi in sé…”
(dalla prefazione dell’autore Bram Stoker)