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Barbara Baraldi anteprima. La bambola dagli occhi di cristallo

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Convinzioni realistiche: “Il mondo è un posto brutto. Ci dobbiamo adeguare per sopravvivere. Ognuno di noi, ogni giorno, sceglie le proprie battaglie. Anche se a volte provocano danni collaterali. Qualcuno vive perché qualcun altro muore. Qualcuno cade e qualcun altro si rialza. Tutti mentono, anche solo a sé stessi. Ognuno si aggrappa alle proprie convinzioni, che a volte sono complementari a quelle di qualcun altro”.

Leggende metropolitane: “Ma le donne godono quando scopano? Nelle riviste dicono che è possibile, ma Viola non ci crede più. È una bugia. Una delle tante che scrivono. Come sorprendilo e sarà tuo per sempre” oppure “conquistalo in cucina””.

Percezioni superiori: “La Porta si era aperta una sera, all’improvviso. Il sonno l’aveva resa vulnerabile e le visioni erano arrivate. Non era proprio come sognare. Piuttosto, era come trovarsi all’interno del sogno di qualcun altro. Una dimensione in cui era come lasciarsi trasportare da un cavallo bendato, verso terre tormentate”.

I rimpianti dell’ispettore che ripensa al passato: “Perché non ho saputo indovinare cosa celavano i suoi occhi?”.

Il 22 maggio è in libreria la nuova edizione rielaborata di La bambola dagli occhi di cristallo di Barbara Baraldi (Giunti Editore 2024, pp. 312, € 16,90).

La bambola dagli occhi di cristallo, pubblicato nel 2008 nella serie “Il Giallo Mondadori presenta”, ricevette grande apprezzamento da autori come Andrea G. Pinketts, Sergio Altieri e Massimo Carlotto. Successivamente, venne tradotto da un editore inglese, ottenendo il plauso di testate come The Guardian e The Independent. La BBC incluse Barbara Baraldi tra le voci più autorevoli del noir italiano in un documentario, accanto a nomi illustri come Andrea Camilleri e Carlo Lucarelli.

Barbara Baraldi, autrice di romanzi e sceneggiature di fumetti per la serie Dylan Dog, di cui è curatrice dal 2023, è stata scelta dalla BBC per il documentario Italian Noir. I suoi romanzi, tra cui Aurora nel buio (2017) e i sequel Osservatore oscuro (2018), L’ultima notte di Aurora (2019) e Cambiare le ossa (2022), hanno avuto grande successo. Ha pubblicato anche il prequel La stagione dei ragni (2021) e il romanzo Il fuoco dentro (2023), sulla vita di Janis Joplin, tutti editi da Giunti.

In una Bologna dei primi anni 2000, una serie di omicidi raccapriccianti sconvolge la città. Il killer, audace e sicuro di sé, lascia indizi terrorizzanti accanto ai cadaveri. L’ispettore Marconi, disilluso e tormentato dal passato, è incaricato di risolvere il caso. Scopre che le vittime sono tutte uomini violenti verso le donne. Mentre indaga, Marconi delinea il profilo dell’assassina: una donna bionda e spietata, forse in cerca di vendetta.

L’indagine si intreccia con le vite di altri personaggi: Eva, una pubblicitaria oppressa dal capo; Nunzio, un piccolo delinquente; e Viola, che sogna i crimini prima che accadano. Le loro storie si collegano alla misteriosa assassina, in un crescendo di tensione e mistero che sfocia in un epilogo sconvolgente.

In questo romanzo gotico i personaggi sono complessi e vivi, le loro emozioni si fanno sentire quanto il grido di rabbia e di frustrazione per le violenze subite dalle donne. Lo sguardo della Baraldi è pungente ma splendido e tenero come le note di una rosa suonata dal vento. Questo è il suo stile.

Carlo Tortarolo

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Le dita infilate nel guanto di raso nero picchiettano sul tavolo.

Riempiono la stanza di un suono basso. Un ritmo soffocato che echeggia nel vuoto intorno a lei. Che aspetta.
Seduta, gambe accavallate, labbra rosse, ciglia di ragnatela che circondano l’azzurro degli occhi. Ha la pelle chiara come quella di una bambola.

La Bambola volge lo sguardo al grande specchio dalla cornice intarsiata. Con una mano gioca con i boccoli dorati che le scendono sul viso. Guarda il divano di velluto, il tappeto color terra bruciata. Infine, gli occhi si soffermano sulle rose infilate nel vaso di ceramica.

Sprigionano il loro profumo generosamente, non chiedono nulla in cambio della bellezza che offrono ai sensi, pensa.

Un petalo si distacca e fluttua fino alla superficie di legno. La porta si apre. L’uomo compare sulla soglia.

Il tamburellare delle dita si interrompe di colpo. Rimane solo il silenzio.

Il silenzio dei loro sguardi.

L’uomo indossa un completo blu scuro. Mentre avanza, il tessuto sibila. Ha i capelli grigi pettinati all’indietro e occhi come fessure d’ardesia.

L’uomo si ferma di fronte alla ragazza. All’anulare porta il simbolo di un giuramento che forse non ricorda più. Appoggia la mano sulla coscia della Bambola. Un sorriso obliquo si distende sul volto, lasciando intravedere i denti. Il respiro ha un sussulto di eccitazione.

<<Sei senza mutandine, come ti avevo chiesto?>> <<Certo. Sono una ragazza ubbidiente, io.»> La Bambola si alza, flettendo la schiena. Si volta verso il vaso con i fiori. «<Adoro le rose. Perché hanno le spine.>>

<<Pungimi. Così ti punisco come si deve.>> L’uomo le ghermisce i fianchi.

Le dita della ragazza si muovono veloci. Sembrano afferrare una rosa. Ma non è una spina a penetrare nella carne dell’uomo, bensì un coltello da cucina affilato e lucente.

Sprofonda nel torace, per poi uscire trascinando con sé un fiotto caldo e scuro. Gocce rosse schizzano il viso della Bambola.

Dentro e fuori. Dentro e fuori. La lama è come un pesce argentato che guizza nel mare, al tramonto, espandendo piccole onde concentriche come pensieri senza fine.

La fine.

La lama entra ancora e ancora, colpendo l’uomo alle mani con cui cerca inutilmente di ripararsi, e poi al collo.

L’uomo barcolla, indietreggia con passi incerti. Crolla a terra battendo la testa alla base del divanetto.
I petali sparpagliati sul pavimento sono intrisi di sangue. Una fragranza dolciastra si diffonde nell’aria.
La Bambola si pulisce il viso con una mano guantata. Si avvicina al cadavere, attenta a non scivolare su una chiazza rossa che si sta espandendo. Si china e comincia a frugare nelle tasche interne della giacca dell’uomo. Lui sembra guardarla scomposto, con una smorfia grottesca impressa sul volto.
Estrae una busta.

La apre impaziente. Contiene una piccola cassetta MiniDV nera.

La Bambola sorride. «<Anche tu sei stato un bambino ubbidiente» sussurra.

Prima di uscire dalla stanza, guarda il proprio riflesso nello specchio intarsiato, lo specchio di una fiaba che fa paura e in cui è lei la più bella del reame. Così, profumata di sangue.

© Giunti Editore S.p.A.

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