Come i nostri piccoli di casa anche Pasqualina, il piccolo pipistrello che vive in una casa su un albero, si sarà addormentata ieri notte con un grande pensiero, più grande dei giochi, più grande del signor bruco peluche, più grande dei sogni : “Niente scuola. Manco per sogno”!.
E la cosa buffa è che Pasqualina fa esattamente quello che fanno tutti i bambini e tutti i piccoli del bosco. Piange e si dispera perché non vuole proprio andare a scuola ed i genitori, che le indicano da dietro la finestra di guardare gli altri che ora sembrano marciare spediti senza preoccupazioni verso la scuola, sanno perfettamente che in tutte le case si è pianto e si è urlato, si è spinto e ci si è aggrappati ovunque, ma nessuno osa dirlo!
Ma cosa accadrebbe se i nostri piccoli ci portassero con loro alla scuola dell’infanzia? Cosa accadrebbe se diventassimo piccoli piccoli e potessimo stare con loro per tutta la mattina nascosti da qualche parte? Sentirebbero il nostro peso, anche se fossimo invisibili come “due piccole noccioline”. I nostri figli, come Pasqualina, certamente entrerebbero a scuola calmi e sorridenti, ma con il passare delle ore non si sentirebbero affatto tranquilli. Non troverebbero il loro modo per esserlo, per affrontare e costruire il loro coraggio. Si sentirebbero meno degli altri, niente affatto liberi e all’uscita di scuola non avrebbero nessuno da abbracciare.
Questo splendido e sempre attuale albo dal titolo “Manco per sogno”, scritto ed illustrato da Beatrice Alemagna, edito da Topipittori, ci racconta tutto questo , e lo fa in un modo schietto ed attinge dall’osservazione della vita reale, da quei giorni davanti al cancello di scuola o nel tragitto con la macchina, dove i pianti sono i pianti e la forza sono i baci e gli sguardi che accompagnano e guidano quando è il momento di entrare.
Non urlate, a volte non è facile, lo so a volte scappa. Ricordate, questo è il verbo giusto. E sentite, perché gli abbracci di quei primi giorni li ricorderete e li sentirete ancora e poi per sempre.
Edoardo M. Rizzoli