Benvenuto su Satisfiction   Click to listen highlighted text! Benvenuto su Satisfiction

Benjamin Taylor. Siamo ancora qui

Home / Recensioni / Benjamin Taylor. Siamo ancora qui

Eravamo piccoli durante la Depressione. Abbiamo visto la paura negli occhi dei nostri genitori. Tutto ciò ci ha reso dei gran lavoratori”.

Philip Roth, cit. pag. 95 di Siamo ancora qui di B. Taylor

Ho immaginato tantissime volte di poter incontrare Philip Roth. Non so che tipo di passeggiata sarebbe stata, ma so che è una cosa che davvero avrei voluto fare. Avrei voluto conoscere quell’uomo, a qualsiasi età della sua vita, avrei voluto salutarlo dal marciapiede e parlare dei suoi libri e dirgli quanto hanno significato per le persone comuni come me, per quelli che lui vedeva la mattina uscire dagli appartamenti, andare da qualche parte e sparire dentro le automobili. 

Siamo ancora qui” di Benjamin Taylor edito da Nutrimenti è quella passeggiata che avrei voluto fare, è quell’uomo che avrei voluto conoscere da vicino e a cui avrei voluto raccontare le passioni che infuriano da sempre dentro di me. Questo memoir è un testo che mette in ordine alcune cose, che suggerisce ai lettori come siano nati i libri di Roth, le sue idee, le sue battute e le incomprensioni nei confronti delle sue  opere e nei confronti delle persone. Ci mostra un uomo alla fine della sua esistenza ed è doloroso leggere alcune parole. Ma sono la verità, quella cosa dura e difficile che sta lì tutti i giorni della nostra vita e che ci guarda da vicino. La verità di noi stessi che ci conosce e che sta dalla nostra parte ma che, il più delle volte, fa male. 

Devo molto a Philip Roth e le mie figlie più piccole pensano che sia un nostro parente. La cosa mi sembra abbastanza divertente da non dover svelare, almeno al momento, questo equivoco. 

Ho strappato una pagina da una copia rovinata di Nemesi e l’ho incorniciata. 

Ho incorniciato pagina 181*.

Ed i miei figli, maschi e femmine, conoscendo il rispetto e l’amore per i libri che abbiamo in casa, erano lì increduli che mi guardavano. Ho letto quelle parole, le ho fatte tuonare nella stanza e li ho invitati a riflettere.

Non si tratta di magia ragazzi, e non è nemmeno una passeggiata. Tuttavia, se vi allenate duramente e vi date da fare e vi esercitate con diligenza, se eseguite con regolarità, uno, gli esercizi di equilibrio, due, gli esercizi di mobilità e, tre, gli esercizi di elasticità, se vi mantenete fedeli al vostro programma di sollevamento pesi, e se lanciare il giavellotto per voi è davvero importante, vi garantisco che ne verrà fuori qualcosa. Ogni sport richiede determinazione. Le tre D: Determinazione, dedizione e disciplina, e praticamente non vi servirà altro”.

Ora tutte le volte che hanno una difficoltà passano sotto quel quadro. Lo guardano come guardano l’albero genealogico della nostra famiglia o il mio bisnonno in divisa austro-ungarica. Osservano con rispetto quella pagina ed iniziano a pensare, a credere che ce la potranno fare quando compiranno una scelta e a capire che molte cose dipenderanno solamente da loro stessi.

Quindi grazie Signor Taylor per questo suo ricordo, per i nervi del signor Roth, per i suoi scatti e la sua dolcezza,  per i suoi manoscritti affidati alla Firestone Library di Princeton, grazie per il ricordo che conserverò il più a lungo possibile di questa lettura. Come lei ha scritto “ la memoria è il luogo dove i vivi possono ricongiungersi ai morti”. Lo penso anche io e ne avrò la massima cura.

Quando Aprile con le sue dolci piogge ha penetrato fino alla radice la siccità di Marzo”.

Edoardo M. Rizzoli

Benjamin Taylor

Siamo ancora qui

traduzione Nicola Manuppelli

ed. Nutrimenti

 

*Philip Roth, Nemesi, ed. Einaudi , trad. N. Gobetti

Click to listen highlighted text!