«Mi guardo intorno, sono in mezzo a una pianura vuota, in cui domina il colore ocra. La terrà è arida, la vegetazione bruciata. Solo la presenza dell’acqua fa pensare alla vita. La guardo meglio: è un fiume che mi scorre davanti, sono seduto sulla riva». Una riflessione sulla condizione dell’uomo contemporaneo e sul mondo sentimentale maschile, Il dono delle tigre è un l’ultimo thriller psicologico di Bianca Garavelli, uscito il 4 marzo, che propone una piacevole fuga in questi giorni di clausura e isolamento sociale addentrando il lettore nei meandri della psiche e nel percorso interiore verso una nuova consapevolezza che passa attraverso il coraggio nelle scelte di vita di Alberto, il protagonista di una storia di ricerca e realizzazione e redenzione nella giungla metropolitana di Milano, la città in cui vive.
Il nuovo romanzo di Garavelli, editorialista culturale delle colonne di Avvenire, dantista e autrice di gialli storici e romanzi sul mondo emotivo maschile e femminile, sviluppa una struttura narrativa nella quale il sogno e la condizione esistenziale si fondono in descrizioni che immergono il lettore nell’onirico del proprio vissuto personale nel quale la ricerca della felicità viene spesso turbata dal senso di angoscia dovuta a privati fallimenti relazionali e familiari. A black-out comunicativi. A barriere e argini tra noi e gli altri.
Avviene ad Alberto Alemanni, un giornalista, un professionista del mondo dell’informazione. La sua è una vita da personaggio pubblico fatta di successi, soddisfacente ma spesso faticosa e difficile. Si è da poco separato dalla moglie Francesca ed è in crisi comunicativa con Simonetta, sua figlia. Ogni giorno la sua vita è scandita da piccole sfide e relazioni emotive per tanti versi devastanti.Lunghe assenze e silenzi. Crolli emotivi, frustrazione, paura. Silenzi assordanti.
L’incontro con Chiara, vent’anni più giovane di lui, accende in Alberto la possibilità di ricominciare ad amare e un’opportunità di rivalsa personale nella conquista di un rapporto sereno con la figlia adolescente e di intima realizzazione personale. La principale tappa esistenziale di un uomo inquieto che, grazie all’incontro in studio nel corso di una trasmissione radiofonica con il dottor Ray Light Taylor, antropologo esperto di Senoi, scopre nelle tradizioni di questo antico popolo, temibile in battaglia, una tecnica mentale, il sogno lucido, capace di trasformare i fantasmi in azione e le paure in forza di volontà e coraggio per la lotta della vita. Entrando in dialogo con il proprio inconscio e iniziando un percorso di terapia, il protagonista si lascia gradualmente alle spalle la continua fobia indotta dal trauma da distacco che prende forma nel sogno ricorrente di una donna sconosciuta che gli si avvicina sorridendo, provocando un subbuglio interiore che puntualmente lo sconvolge.
«Anche quella mattina, deve scoprire che tutto quello che ha vissuto era un sogno. Soltanto un sogno. Ma così intenso da confondersi con la realtà». Alberto affronta giorno dopo giorno la sua paura lasciando cadere, come piccole conquiste quotidiane, le autodifese che la sua anima aveva posto tra sé e l’altro riscoprendo una straordinaria e innata capacità di amare, di lasciarsi plasmare dalle emozioni e di vivere il desiderio e l’autorealizzazione del sé. Di cambiare.
Mariangela Maritato
Recensione al libro Il dono della tigre di Bianca Garavelli, Giuliano Ladolfi Editore, 2020, pagg. 190, euro 15.