“Sto iniziando ad accettare il fatto che, in quanto a romanziere, appartengo al rango dei pericolosi.”
Anthony Burgess
“Mi è sempre più interessato capire come sono fatte le persone, non per chi votano.”
Bret Easton Ellis, Bianco
Un uomo ad orologeria. Questo è Bret Easton Ellis. Questo tipo di uomo dovrebbe sempre parlare alle nostre orecchie, i suoi libri avere uno spazio sul comodino della nostra stanza da letto e rinforzare gli argini del nostro cuore, che pompa sangue e giudizi e che supplica la verità.
Con il suo Bianco, edito da Einaudi, per la traduzione di Giuseppe Culicchia – anch’egli in libreria con E finsero felici e contenti, edito da Feltrinelli – Bret Easton Ellis se la prende contro l’ipocrisia, contro il politicamente corretto, contro questo mostro da cortocircuito mediatico che trasforma il buon senso in paranoia, la verità in opinione.
Sono pagine autobiografiche, pagine che parlano di libri, di cinema, del mondo di Hollywood, pagine di incontri e di lucida accusa contro la rabbia infantile che ci circonda, che ci tiene sotto stretta osservazione quando siamo connessi, quando siamo aperti e interattivi con il mondo virtuale.
L’uomo moderno si doppia, ha una vita online al cui interno deve piacere, deve usare le parole che usano i membri del gruppo a cui appartiene, deve ricevere un like come fosse una pacca sulla spalla, deve congratularsi di questa o quella foto, deve ricordarsi i compleanni e deve essere un uomo accettato.
Poi lo stesso uomo ha una vita offline, più razionale, più intima. Ma quando la sua narrazione social è spenta, il suo essere è incerto, la sua intimità in pezzi. Si muove come un bambino, è regredito a quello stadio della vita in cui ha bisogno dell’approvazione di un adulto per agire, per pensare alla propria autonomia.
È timoroso di tutto, chiede scusa a tutti perché ha paura del confronto delle idee, è volgare e aggressivo nel mondo reale. È isterico. Ritorna ai social come un cane ritorna alla propria ciotola.
Come ci ricorda Ellis: “vorrei che le persone non sentissero questo bisogno di scusarsi. Questa è la vita, abbiamo amici, le persone dicono cose, questa è la vita”.
Tutto sembra essere a prova di bambino, tutto deve proteggere la mente dei grandi fanciulli, “nessuno deve essere offeso, nessuno deve sentirsi mai colpito”, tutti sostanzialmente la devono pensare allo stesso modo, ma questo come dice sempre Ellis “è una fantasia, è stupido, è ridicolo, è pericoloso”.
Bret Easton Ellis è un uomo straordinario, che vorrei come amico, uscirci a cena e parlare per ore di tutto. In questo libro ci racconta le sue esperienze, le sue delusioni, i suoi successi, la sua intimità quel tanto che basta e quel tanto che è giusto, e lo fa guardando al mondo con rabbia e con amore, come lo guardano del resto ancora molti di noi: senza infingimenti, senza mistificazioni, persone che riescono ancora ad accettare un’opinione differente.
Nel pozzo di equivoci che sono i social media, la complessa personalità di un individuo può essere giudicata da un tweet o da un post, e questo è aberrante.
Si può essere esclusi. In politica si creano mostri, si può essere ripudiati da un amico, da un parente o da un conoscente, se non si ripete la litania dell’attacco al politico che non ci piace. Come se votare per un altro non fosse un esercizio di democrazia, ma una dichiarazione di demenza, un appoggio a una fantomatica dittatura. Tu non puoi essere mio amico perché non voti come me.
L’America descritta da Ellis è ovunque. Il modo di ragionare è lo stesso in ogni nazione occidentale. Il demenziale liceo in cui tutti noi sembriamo vivere è sempre più in fermento.
Bianco è un libro che ci mette di fronte a una scelta: dire le cose oppure dire la verità sulle cose. Scriveva Harlam Ellison: “No, you’re not entitled to your opinion. You’re entitled to your informed opinion. Without information it’s just babble, hot air and farts in the wind!”
A volte abbiamo paura delle nostre idee a volte no, ma dobbiamo tenere a mente che negli anni ne avremo sempre meno. Converrebbe non arrendersi. Converrebbe continuare a essere almeno umani.
Edoardo M. Rizzoli
Recensione al libro Bianco, di Brett Easton Ellis, Einaudi 2019, pagg. 280, € 19