Dentro di noi c’è tutto.
Sbadati, non ci accorgiamo di quanto la felicità possa essere così vicina.
Spesso la cerchiamo nell’irraggiungibile.
Da Wikipedia : L’etimologia fa derivare felicità da: felicitas, deriv. felix-icis, “felice”, la cui radice “fe-” significa abbondanza, ricchezza, prosperità.
Ma se tutto dipende da “fe” qualcosa non mi torna più.
I tre aggettivi sono troppo effimeri,
mi fanno balenare una cartellone pubblicitario americano, stile anni sessanta, dove una famiglia sorridente guarda da fuori, nel giardino, la nuova casa piena di tecnologia e l’auto scintillante parcheggiata nel vialetto.
Marketing della felicità.
Penso come molti di voi sia altro.
Non voglio darvi risposte, o dirvi dove io la trovi, ma, di seguito in due spunti poetici, porvi pensieri.
Foglie
Il vento agita le foglie.
Subdolo le accarezza, resistono.
Timido è ancora l’autunno.
Ingiallite, oramai fragili, si tingono
prima di lasciarsi andare.
Falene che si preparano a volare.
Cambiamento.
Passeggio assaporando i colori emozionanti.
Un dolce fresco, le mani in tasca,
sorrido.
Sono nelle tele di Monet di Degas.
La felicità nel respiro, nella luce.
Saper accettare i cambiamenti, i ritmi della vita.
Il mio corpo che cambia.
©️Schiappapietre Pierluigi
Se
Se potessimo con una doccia guarire i dolori.
Se nel vento in un sol colpo perdessimo i cattivi pensieri.
Se bastasse un sguardo per amare,
per capire.
Se bastasse leggere per sapere.
La felicità dove sarebbe?
©️ Pierluigi Schiappapietre