“Non è vero, non è vero, non è vero, non è vero”
Non si può rimanere indifferenti leggendo Si spezza ogni volta il mio cuore (Golem Edizioni, 2020) di Carla De Bernardi. Non si può rimanere indifferenti non solo perché le vicende narrate, indiscutibilmente, sono un vero colpo al cuore fatto di caratteri tipografici ed emozioni, ma perché – e qui sta uno dei numerosi meriti di questo libro – “rischia” di parlare, in qualche modo, di ognuno di noi.
Al centro del romanzo c’è lo “scandalo” della perdita di un figlio – quell’evento incancellabile, indimenticabile e per sempre impossibile da accettare – che colpisce una madre – Giovanna Guarneri – e la lascia in preda non solo al dolore infinito, ma anche alle incognite che stanno dietro la necessità di superare la scomparsa del figlio – Tommaso. In questo caso, le cose se così si può dire sono ancora più complicate, perché il figlio – apparentemente – si è tolto la vita, e per di più mentre era in una comunità di recupero, che avrebbe dovuto quindi aiutarlo e soprattutto proteggerlo. C’è prima la fase della negazione, poi la disperazione, e poi gli interrogativi, i sensi di colpa, i rimpianti, e la morte del figlio che si aggancia a quella di un altro ragazzo e alla storia di un’altra madre. Poi Giovanna vuole capire cosa sia successo veramente, vuole conoscere la verità, vuole “giustizia” per suo figlio, la cui scomparsa – dopo un volo fuori da una finestra – nasconde aspetti poco chiari. Il caso di Tommaso viene archiviato, ma la madre inizia una lunga, dolorosissima ricerca della verità, che prima di tutto la spinge a ricostruire la sua intera esistenza, con i due matrimoni e l’infanzia dei figli, e finalmente i problemi di Tommaso con il padre, e quella terribile malattia che coincide con la mancanza di stima da parte di chi ci ha generati. Sì, un male in grado di modificare il destino di un uomo, di decretarne la rovina anche, o quanto meno di condizionare tutta un’esistenza. È per questo motivo che il libro di Carla De Bernardi è in grado di toccare tutti da vicino, più da vicino di quanto ci si possa immaginare, e non solo per il racconto di un accadimento terribile come può essere la morte di un figlio, ovvero la maledizione che ogni genitore teme, ovvero di sopravvivere ai propri figli.
Si spezza ogni volta il mio cuore, allora, parla direttamente alla parte più fragile di tutti noi, e lo fa in una maniera da lasciare senza fiato, inoltrandosi nella mente e nei pensieri di una madre, sfiorando con profondità rapporti e sentimenti ben concreti e difficilmente “maneggiabili”, restituendo un testo di sorprendente umanità in grado di commuove nel senso più alto del termine. I temi toccati nel corso della narrazione, virtuosamente complessa e articolate, sono numerosi – da leggere attentamente c’è anche la prefazione della psicoterapeuta e formatrice Maria Cristina Koch – e toccano anche l’area fondamentale della sfera affettiva, e la psicologia della scelta e quella del rimorso. Si spezza ogni volta il mio cuore va letto per lasciarsi spezzare il cuore e per stare (meglio) in questa bellissima e terribile vita che abitiamo ogni giorno.
Paolo Melissi