Qualcuno ha detto che gli scrittori non si discostano mai dal libro d’esordio. Jerome D. Salinger sembrerebbe esserne la dimostrazione: siamo nel gennaio 1940, l’uomo che avrebbe dominato la scena letteraria americana dell’immediato dopoguerra sta per compiere il ventunesimo anno di età quando dalla rivista «Story» gli comunicano che un suo racconto è stato accettato e verrà…
Continua a leggere >La guerra di Amis
Si ricorda un tempo, un’età dell’oro in fondo non lontana, in cui la critica letteraria godeva di grande considerazione in Inghilterra. Dominava le conversazioni nei pub e nei bar. La possibilità che la critica non fosse strettamente necessaria per i destini della letteratura non inficiava, anzi alimentava il convincimento che fosse indispensabile per l’umanità. Ovviamente…
Continua a leggere >Wolfson
È un libro duro, crudele, di una crudeltà folle. O forse soltanto folle. Il titolo dice molto, quasi tutto, e vale la pena trascriverlo per intero, nella sua insensata lunghezza: Mia madre musicista è morta di malattia maligna a mezzanotte tra martedì e mercoledì nella metà di maggio mille977 nel mortifero Memorial di Manhattan. Ci…
Continua a leggere >Aldous Huxley
Se ne andò così: consapevole che la sua ora era giunta, Aldous Huxley chiese alla seconda moglie, la torinese Laura Archera, di somministrargli 100 microgrammi di LSD per via intramuscolare. Espresse questo ultimo desiderio per iscritto, perché il cancro all’esofago ormai non gli consentiva più di parlare. Nonostante le perplessità del medico che prestava assistenza,…
Continua a leggere >L'eredità di Edgar Allan Poe
Tommaso Pincio “Ritratto di Edgar Allan Poe con le spalle rivolte al sublime”, 2011, olio su tavola, cm. 65 x 60 «Siete bravo quasi quanto il Dupin di Edgar Allan Poe. Non pensavo che nella vita reale esistessero persone simili» commenta ammirato il dottor Watson nelle prime pagine del romanzo che inaugurò la fortunatissima serie…
Continua a leggere >Paz
A quei tempi «fumetto» era quasi una parolaccia. I graphic novel non li avevano ancora inventati, non dalle nostre parti perlomeno. Ciò nonostante era proprio questo che volevamo fare: disegnare storie con nuvole parlanti. Le anatomie dei supereroi erano più sublimi di Michelangelo, dicevamo. Alla prof di storia dell’arte prendeva il coccolone quando ci sentiva…
Continua a leggere >Il curioso caso di Benjamin Button
Francis Scott Fitzgerald se ne andò il 21 dicembre 1940 stroncato da un attacco cardiaco. Lasciò incompiuto un romanzo nel quale si era gettato a capofitto per via di certe amarezze. Tre anni prima si era trasferito a Hollywood per unirsi alla nutrita schiera di scrittori in cerca di soldi facili. L’idea lasciò perplesso Billy…
Continua a leggere >L'innocenza degli oggetti
Nella logica delle arti visive, l’oggetto è perlopiù trovato, un object trouvè. Compare in scena come per incanto, se non per maleficio. È là dove non dovrebbe essere e non fa quel che dovrebbe fare. Silente e incongrua, la sua presenza sembra tendere a un unico scopo: lo spaesamento. La sua fissità enigmatica risveglia terrori…
Continua a leggere >Diario minimo dei ritratti # 10
. «Il primo giorno nel Vuoto lo passò così: un altro giorno che se ne andava. Compose mentalmente un haiku e poi rimase in contemplazione del nero dell’universo lasciando che il giorno trascorresse nella sua onnipotenza. ZZZZZZZZZZZZStelle parole… ZZZZZZZZZZZZStelle che mi parlate ZZZZZZZZZZZZNon vi capisco» da Lo spazio sfinito
Continua a leggere >Diario Minimo dei Ritratti #9
«Fu uomo solitario, bizzarro, schivo non per timidezza, ma per una sorta di disdegno, di furore, di irrisione. Era nato a Pico, un borgo aspro, un poco banditesco, tra Roma e Napoli, ma poi era andato a vivere a Sanremo, dove poteva indulgere al suo grande e violento vizio, il gioco, che visse con ira…
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