Attenzione che tutto ‘sto ragionare non degeneri in lavoro! Disse Achille Castiglioni, così mi ha riferito Flaviano. Che in fondo è la domanda di Pasolini-Giotto: Perché bisogna realizzare l’opera quando è così bello sognarla soltanto?
Continua a leggere >La Veduta di Delft
La Veduta di Delft è un olio su tela di Jan Vermeer. Per Proust era il quadro “più bello del mondo”. Davanti al quadro di Vermeer, Bergotte, lo scrittore, un personaggio di Alla ricerca del tempo perduto, si sente male (morirà poco dopo, “la gravità delle vertigini non gli sfuggiva” scrive Proust, anzi traduce Giiovanni…
Continua a leggere >Sognando Marguerite o Yourcenar
Stanotte ho parlato a lungo con lei, ma non so se con Marguerite o con Yourcenar e cosa più grave ancora non so con quale io. I sogni non sono altro che inganni cui affidiamo un potere spropositato.
Continua a leggere >Vicino alla dimora del serpente
Ottavio Fatica, di cui è inutile dire la magistrale autorevolezza, anzi mi sento superbo solo a nominarlo a dire il vero, comunque un paio d’anni fa ha pubblicato un libro molto complesso, ma limpido, si intitola “Vicino alla dimora del serpente”; gli avevo anche promesso una lettura puntuale e una lettera che non gli ho…
Continua a leggere >Heidegger interroga René Char
Durante il seminario, a Le Thor nel 1966 (ma bisogna controllare l’anno e il luogo), lungo le discussioni, Heidegger (quello piccolo a dx) ha interrogato René Char (il gigante a sx), chiamato in disparte, su come fosse interpretabile una frase di Arthur Rimbaud: «La Poesia non ritmerà più l’azione; sarà davanti».
Continua a leggere >Le tre pere di Cézanne
Possiamo, per farglielo capire, provare con la teoria che la discordanza talvolta fa evolvere la cognizione? Abbiamo studiato Heidegger (che mi fastidia solo a pensarci) per niente? Cosa ci ha spiegato a fare che l’opera d’arte è un urto, lui lo nomina Stoss: l’urto dell’arte: avvertire la pro/vocazione davanti all’opera che ci sia anzi che…
Continua a leggere >Gli aggettivi mangiano i sostantivi
Una volta Peppo Pontiggia ha detto, a me lo ha detto Alfredo Giuliani che Pontiggia lo detto, ma non sono sicuro lo abbia detto, ché Giuliani, come faccio anche io del resto, attribuiva ad altri frasi che aveva detto lui, per esempio anche io spesso dico: Come diceva Calvino (senza precisare quale dei Calvino) o…
Continua a leggere >Mediocri scriventi pomeridiani
La scrittura è un continuo andirivieni fra prove diurne, in cui si narrano i propri principi etici o si prega il proprio Dio, e quelle notturne, ovvero l’infernale ambito in cui l’umano ascolta e imita ciò che ordinano i demoni che si è allevato in testa, ovvero i fratellastri incogniti che albergano nella prigione del…
Continua a leggere >A tutte le donne
A tutte le donne da cui ho imparato (e soprattutto disimparato qualcosa compromesso dall’abitudine) una poesia di Ghiannis Ritsos, La disperazione di Penelope (senza andare a capo): Non è che non lo riconobbe alla luce del focolare; non erano gli stracci da mendicante, il travestimento – no; segni evidenti: la cicatrice sul ginocchio, il vigore,…
Continua a leggere >Rileggere Democrito e Severino
Due appunti privati messi qua nel mio diario in pubblico: Umberto Eco, La lingua dell’Europa è la traduzione. (2) Ricordare che nell’abusato frammento di Eraclito Πόλεμος πάντων μὲν πατήρ ἐστι, πάντων δὲ βασιλεύς, καὶ τοὺς μὲν θεοὺς ἔδειξε τοὺς δὲ ἀνθρώπους, τοὺς μὲν δούλους ἐποίησε τοὺς δὲ ἐλευθέρους – (Copio la trad. da Wiki: Polemos…
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