Ogni persona che si è guardata almeno una volta nel suo specchio interiore si è chiesta se, vivendo questa vita, sia riuscita a fare qualcosa per lasciare un segno, per incidere almeno un po’ nel grande effimero dell’esistenza. “Sono solo un tubo digerente, un consumatore di ossigeno, un divoratore di biomassa, oppure qualcosa di me…
Continua a leggere >Dispacci dall’Antropocene #11
Fantasy, (New) Weird, Grimdark, Horror, Solarpunk, Theory Fiction, Neoanimismo, Antropofiction. Sono solo alcune delle molte strategie narrative con cui la nuova era antropocenica sta prendendo coscienza di sé. Ma sono anche trappole fatali, come tutte le etichette che da un lato aiutano a cartografare le terrae incognitae, dall’altro offrono ai gestori del canone una arma…
Continua a leggere >Dispacci dall’antropocene # 10
Chi può de-estinguere il rinoceronte bianco, il lupo del Giappone, il dodo, il tilacino? Chi può far rivivere la magafauna infragilita da un antico surriscaldamento globale e poi cancellata dall’uomo? Forse solo gli scrittori, come ci suggeriscono Gli animali che amiamo di Antoine Volodine. Ma prima di pensare a una qualche clonazione fantastica nel laboratorio…
Continua a leggere >Matteo Meschiari. Dispacci dall’antropocene # 9
Wilderness, Rewilding & Wrongness in the woods. Lo scioglilingua serve a ricordare tre paradigmi per chi vuol leggere, scrivere e lottare nei prossimi anni. Nella brodaglia della transizione green (quella nebbia cognitiva che invoca demoni chiamati Decrescita, Sostenibilità, Capitalismo ecologico, Ecofuturo) la verità sta da una parte sola: fuori. Nel Grande Fuori, dove si muore,…
Continua a leggere >Matteo Meschiari. Dispacci dall’Antropocene #8
«Quali sono gli ingredienti del Romanzo dell’Antropocene? Che differenza c’è tra Romanzo dell’Antropocene e Romanzo nell’Antropocene? Ma soprattutto, il Romanzo dell’Antropocene esiste davvero?». In queste domande, ormai fuori tempo massimo, superate dai fatti, si può riconoscere tutta la “grande cecità” degli scrittori contemporanei, la miopia di una critica che ama epitomi e longform esaustivi, la…
Continua a leggere >Matteo Meschiari: Dispacci dall’Antropocene #7
È un bugiardino di 450 pagine, Annientare di Michel Houellebecq, che prescrive al borghese europeo la posologia della fine dell’Occidente: come assumerla, in quali momenti del giorno, con chi, elencando le avvertenze e gli effetti collaterali. Una fine lentissima, certo, come molti intellettuali si affannano a farci sapere, in bilico tra scetticismo e accelerazionismo, indecisi…
Continua a leggere >Matteo Meschiari: dispacci dall’Antropocene #6
Preistoria futura, Pleistocene attuale, passato imminente, domani ancestrale, archeologia del dopo, Paleofuturo… Il cortocircuito tra evoluzione e de-evoluzione è uno scenario distopico che dall’Ottocento in poi non ha smesso di generare banalità: manipolare allegorie temporali è un’arte sottile, per lo più incompresa, come dimostra l’insofferenza astiosa di molti cervelli pigri di fronte alle cronoarchitetture di…
Continua a leggere >Matteo Meschiari: Dispacci dall’Antropocene #5
Quando si dice che la Fine bacia le Origini, l’Apocalisse feconda la Genesi, il Dopo è anticipazione del Prima, non si sta parlando di semplice “circolarità” del Tempo ma di rinascita del Mito, che come un revenant, come un (non) morto, riappare nascondendosi nel presente. Questa apparizione oscura avviene sempre nello scontro tra ragione e…
Continua a leggere >Matteo Meschiari: Dispacci dall’Antropocene #4
L’Antropocene è questione di Tempo, nel senso che al centro di tutto, del leggere, dello scrivere, del riflettere, dell’immaginare c’è il paradosso del Tempo: non è lo spazio terrestre che si sta fessurando o sbriciolando sotto l’attacco delle azioni distruttive umane, è il Tempo che sta cambiando regime, mettendoci di fronte a un vicolo cieco…
Continua a leggere >Matteo Meschiari: Dispacci dall’Antropocene #3
Un libro può essere letto in molti modi, ad esempio per cercare risposte ad alcuni perché, ma c’è poco da fare se il Reale bussa alla porta e nessuno, nel libro, va ad aprirla. Non si tratta di realismo contro letteratura fantastica, ma di Escapismo, come quando una casa del quartiere sta bruciando e i…
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